I promessi sposi

LL0014 MANZONI ALESSANDRO I PROMESSI SPOSI EDIMARKETING 2008

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“I promessi sposi” è l’opera più famosa di Alessandro Manzoni. Il romanzo racconta l’amore tra Renzo e Lucia, che il potente don Rodrigo tenta in ogni modo di non far sposare. I brani del romanzo che abbiamo studiato e analizzato in classe (3D e 3E, Ic Da Vinci, Reggio Emilia, a.s. 2019/2020) sono:

Don Abbondio e i bravi: il testo narra l’incontro del prete che avrebbe dovuto far sposare Renzo e Lucia con i bravi, i due uomini incaricati da don Rodrigo per spaventare don Abbondio e convincerlo a non celebrare quel matrimonio;

La madre di Cecilia: in questo brano si nota il rapporto tra madre e figlia. Cecilia, una bambina, muore di peste, ma la madre, sapendo la fine che farà la sua bambina, vuole fare di tutto purché sua figlia muoia in pace e come una persona normale, ma durante un’epidemia questo non è possibile;

L’assalto ai forni: in questo brano si racconta di una protesta fatta dai cittadini contro i forni, accusati di aver aumentato il prezzo del pane (che scarseggia). Renzo, appena giunto a Milano, vede per la prima volta la grande mole, ovvero il duomo. Manzoni si sofferma sul rapporto tra individuo e folla. Una delle più evidenti caratteristiche di questo rapporto è che la massa è più potente dell’individuo. Talvolta la folla diventa pericolosa, può creare confusione, è irrequieta e soffocante, insomma non agisce razionalmente. Tuttavia, per Manzoni, è un soggetto della scena, che pensa e agisce. Tra la folla, non c’è vero dialogo e non conta nulla il parere di una sola persona, vince la maggioranza.

Ne “I promessi sposi”, Manzoni descrive i pensieri dei personaggi utilizzando il punto di vista onnisciente, ovvero quando il narratore conosce alla perfezione tutti i personaggi, e con “alla perfezione” si intende che è anche capace di entrare nella mente di ognuno di loro, riportandone i pensieri.

Il romanzo storico, portato in Italia dallo stesso Manzoni, descrive vicende di personaggi di finzione in un contesto storico reale (egli lo definisce anche “vero poetico”). Mescola realtà e finzione (esempi di film visti in classe sono L’armata Brancaleone, Mission, Il mestiere delle armi). È praticamente un ossimoro che, al contrario dell’ucronia, resta fedele ad un preciso punto storico. Il romanzo moderno è caratterizzato da eroi popolari, non più da nobili (classe sociale ridicolizzata, perchè in declinio, perde il potere di controllo) come i cavalieri medievali (personaggi miticizzati, senza macchia, avvezzi alle armi e fedeli al re e a dio). Un inizio è rappresentato dall’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Qui, viene narrata la stessa storia dell’eroe medievale, però questa volta il personaggio è più umano; parliamo di un eroe fragile, che sbaglia. Non somiglia a Dio, bensì al lettore.

“I promessi sposi”, dopo l’unità d’Italia (1861), diventa un canone, ovvero un libro letto da tutti come modello letterario e sarà la base per la diffusione di una nuova lingua… l’italiano.

Barbara: “Questo romanzo mi è piaciuto molto perchè è interessante e una bella storia d’amore. Mi ispira molto sia la storia che l’interagire di Manzoni con i personaggi e il lettore”.

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BARBARA, YING, 2020

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in copertina: Francesco Gonin (1808-1889), illustrazione tratta da “I promessi sposi” (edizione del 1840) del capitano di giustizia al forno delle Grucce, capitolo 12 (Public Domain, da www.wikipedia.it). Puoi leggere il libro in versione PDF.

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