Infiniti Infinito / 1

E se l’Infinito si fosse ristretto alla propria classe? Cosa c’è oltre l’Infinito? A partire da queste domande, gli alunni della classe 3C della Leonardo da Vinci (a.s. 2018/2019) hanno provato a parafrasare/parodiare il noto componimento di Giacomo Leopardi. Ecco a voi la poesia scritta da un alunno:

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Sempre cara mi fu questa mia classe,

e i chiassosi compagni,

con i quali ho trascorso anni magni.

Ma sedendo e fantasticando sul futuro

e le scuole superiori,

io nel pensier mi fingo sconosciuti professori

e in aule silenziose

e una scolastica annata ventura

per poco il cor mio non si spaura.

Ma quando odo il brusio di sottofondo,

le risatine e il chiacchiericcio giocondo,

torno alla realtà e a questo mondo.

L’incognita del domani a questi suoni

vo’ comparando: e mi conforta il pensare

che ora, ancora qui, devo studiare.

E così, tra questi simpatici

compagni, s’annega il pensier mio:

e il naufragar dei prof è certo… Oddio…Oddio!!

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TOMMASO, 2018

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Con le classi 3D e 3E, nel novembre del 2016, l’Infinito lo studiammo alla LIM leggendo i manoscritti autografi di Leopardi sul sito della Biblioteca Nazionale di Napoli. L’idea del genio creativo si scontrava con le sue pagine sofferte, con cancellature e riscritture, tentativi, lavoro. Interpretammo quella poesia come una sorta di trattato di fisica in versi, l’autore prendeva consapevolezza dello spazio e del tempo dell’Universo così come Newton aveva rivelato le sue immutabili leggi un secolo prima.

Cercammo e individuammo delle parole-chiave, e con quelle ogni studente fu invitato a rivisitare la propria idea di infinito. Ecco i loro componimenti:

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L’infinita distanza

Vorrei che il vento mi portasse da te

ovunque tu sia, se volare potessi

In un attimo il mare

superare potrei, lo spazio

tra un sospiro di vita

e la morte.

Vorrei vederti un’altra volta

prima dell’ignota morte

che in ogni momento

potrebbe sorprendermi

Ma fino a quel momento

continuerò ad immaginare

il mio futuro insieme a te,

e fantasticare che in qualsiasi momento

ti potrei raggiungere.

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NICHOLAS, 2016

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Cara moglie

Cara moglie, io non riesco

a smettere di immaginare

di   volare    con    il    vent

o  che  mi  sfiora  delicata

mente      mentre      sono

in      mezzo     al      mare

siamo                          qua

in guerra    in  uno spazio

ignoto  e  con  un  sospir

o  di  morte  cerco  di  via

ggiare con la fantasia   al

fin di vedere  la mia terra

natia    per    colmare    il

mio  senso  di  nostalgia.

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AMADOU, 2016

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Sconfinato e impercettibile

Sconfinato e impercettibile era
il loro amore, agli estranei occhi.
Tra gli sguardi di quella
coppia c’era oltre, un vuoto illimitato
forse.
Ma l’amarsi loro era così vitale e
rosso, impossibile da mitigare.
E grande e irraggiungibile, la loro
passione.
Il sospirarsi loro esprimeva
i sogni oscuri e, con i gesti
urlavano al mondo, che sempre,
sarebbe stato così…
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PAMELA, 2016
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Come un sospiro

Come un sospiro impercettibile,
così il mio sogno.
La mia grande vitalità è persa,
ormai irraggiungibile.
Vuoto sconfinato nel mio rosso cuore;
i miei occhi vedono occhi,
amore illimitato,
sempre più lontano da me.
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ILARIA, 2016
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La parola infinito rimbomba

La parola infinito rimbomba:
l’immensità è imprigionata in un’ombra.
Sciama e fruscia in silenzio…
L’infinito è forse nel vento?
‘E’ ufficiale’ dice la TV
l’infinito non si trova più.
C’è un bambino però che lo trova:
ce n’è un po’ in ogni piccola cosa.
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MATILDE, 2016
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Oltre il sempre

Oltre il sempre
l’irraggiungibile vuoto
si trova
L’eterno rimescolarsi
di aggrovigliati pensieri
Rincorrersi illimitato di sogni
Sibilio di vento
soffio soave di sabbia
sospiro silente
vitalità morente
Sconfinato dilemma,
irraggiungibile certezza.
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MATILDE, 2016
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Notte sconfinata di sogni irraggiungibili

Notte sconfinata di sogni irraggiungibili
Notte vuota di sospiri impercettibili
Notte vitale delle chiassose
feste
Notte lunga a passare come una lunga vita
Notte di riposo da stancare
Oltre la notte finalmente è il rosso dell’alba
ed è di nuovo vita.
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GIACOMO, 2016
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Non riesco ad immaginare una vita oltre l’infinito

Non riesco ad immaginare una vita oltre l’infinito.
Un mare di fantasia sgorga dalla mia testa.
All’improvviso un sospiro di sollievo riempie lo spazio vuoto.
Vuoto. C’è il vuoto,
ma perchè c’è il vuoto?!
Spazio, tempo, vento;
vedrò sempre le stesse cose?
A questo punto
questa fantasia irrefrenabile, lascia il posto ad un pensiero di morte
costante, pungente, irrefrenabile, distruttivo;
ed io che navigo verso l’ignoto senza una meta.
Cosa sono io?!
Cosa è la terra e la vita che scorre intorno a me?!
Arrivo alla conclusione che l’infinito è veramente infinito.
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ELIANA, 2016
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Infinito come il mare

Infinito come il mare
come il fare delle onde.
Infinito come il vento
come lo scorrere del tempo.
Infinito come lo spazio
come la grandezza dei suoi universi.
Infinito come l’orizzonte
come il suo spazio.
Infinito come il silenzio
come il passato che giace nel suo tempo.
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GIULIO, 2016
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L’infinito

L’Infinito un mondo senza fine
un immenso mondo da scoprire,
da immaginare, da conoscere.
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Mirando infiniti spazi vuoti
un sovrumano silenzio come
un ultimo sospiro.
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Su un colle solitario creavo
un mondo che non vedevo
che riempiva il mio tempo e il mio spazio infinito.
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Quando il tempo sembrava non finire mai,
mi immergervo nel suo mare di pensieri ignoti.
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OLLY, 2016
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I nostri pensieri euforici

Ovunque vado è nella mia mente
puoi immaginarlo, ma chi?
È afono ma si fa sentire,
puoi anche vederlo senza la stupida fantasia:
tirerai un sospiro come un’imprecazione e volerai nello spazio
come nell’occhio di dio che precede
la morte
ignota, paurosa, pericolosa.
Mentre io mi tuffo nei pensieri loschi,
e penso di affogare
nel mare, morto.
E io volo per tornare nello spazio per vedere la morte
leggera.
Un momento dopo torno a scuola nell’euforica realtà
e mi oriento con la prof.
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MARJOS, 2016
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Infinito

Infinito come la fantasia,
come la certezza di volare nel proprio
mondo, l’immaginazione che viene nel mio pensiero.
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Infinito come lo spazio,
ovunque io vada sento il tuo sospiro,
come il vento in primavera.
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Infinito come il mare,
come l’ignoto che giace su di esso,
la visione della morte nei tuoi occhi,
la paura che tutto possa scomparire.
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CAMILLA, 2016
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Immaginare

Immaginare di volare liberi,
liberi come il cielo
disperso nei pensieri.
L’ignoto spazio
infinito che con
la fantasia ti lascia
viaggiare, e con il vento
ti lascia volare
ovunque tu voglia andare.
Al di là potrebbe esserci la morte…
Beh, io non ho paura,
e mi incamminerò finché
non vedrò il mare,
e tuffandomi rinfescherò il pensier mio.
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GIORGIA, 2016
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Infinito

Mirando l’invisibile con occhio
dalla fantasia velato
ma dallo spazio celato.
Il moto messo in atto dall’ignoto
che l’umanità benevola coglie,
come il primo fiore in una
tiepida stagione.
Un sospiro che ci spinge a bramare
l’intoccabile al di là del mare,
con la mera speranza
di poter osservare ciò che
soltanto il tempo può rammentare,
ma che guardare il nostro occhio
non potrà, e sempre e solo spererà.
Come un alto muro che
la nostra vista oscura;
che spinge la curiosità
ma aumenta anche la paura.
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SARA L.G., 2016
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L’infinito

Si sveglia il mio cuore puntando ogni giorno all’infinito.
Giochiamo spesso in un’onda d’amore ignoto.
La mia entusiasta fantasia ha sempre marinato.
Ed immaginare il dolore che hai sofferto,
mi fa rimanere così sconvolto e amareggiato.
Mi provoca inoltre un sospiro interiore prolungato,
talmente forte come il soffio di un vento.
Voglio godere dei miei pecccati, non essere assolto.
L’idea di volare mi attrae assai molto.
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EMMANUEL, 2018
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Poesia

Spazi sterminati
orizzonti lontani
lo sguardo si perde oltre quell’idea
è l’immensità dello spazio
la quiete della sera
il mare e ancora quell’idea
che non mi abbandona,
e l’infinito è là che mi aspetta
impaziente.
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MARCO, 2016
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L’infinito

L’infinito, un mondo senza fine,
orizzonti inesplorati.
Dove quei pochi sospiri sovrastano
spazi infiniti.
E il mare con le sue onde
infrangendosi sulle sponde
dell’ignota terra sconosciuta.
Il vento che mi accarezza la
pelle, mi fa immaginare
mondi che in realtà
non vedo.
Guardando l’orizzonte,
immersa nei miei pensieri,
fantasticavo nella mia mente infinita.
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SARA C., 2016
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L’infinito

L’infinito, un mondo senza fine
spazi silenziosi
riempiti dall’immaginazione.
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Immersa nei pensieri,
creavo un mondo che non vedevo,
mentre ascoltavo quel silenzio inquietante
che riempiva il mio tempo infinito.
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L’infinito, il vento
che soffia nell’ignoto,
un luogo fantastico,
ovunque e nel niente.
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Intorno a me c’è solo il mare
tento di alzarmi, volare ma cado
mi sveglio, non c’è più niente.
Sono morta.
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JOSEPHINE, 2016
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L’infinito

Sotto lo sconfinato cielo
un impercettibile vento sottile che riempie
il vuoto dell’anima,
come un sussurro di parole d’amore
di una coppia che giura amore
infinito.
Sotto lo sconfinato cielo
gli sguardi alzati in un dolce
naufragar
del mare senza tempo né spazio,
oltre il vuoto, verso l’immensità
dell’infinito.
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ANNALUCE, 2016
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L’infinito

È fuori dai confini dei nostri occhi,

è qualcosa di irraggiungibile,

vuoto e impercettibile.

Per tutti è illimitato,

impossibile sognarlo

perchè è troppo grande.

Forse esistono altre creature

ma è solo un’illusione.

È uguale al cielo…

bello da vedere,

bello perché ci fa sognare,

ma imprevedibile perchè non sai cosa accade.

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RICCARDO, 2016

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Tutte le immagini all’interno di questo articolo sono state realizzate da studenti della nostra scuola per Fotografia Europea 2104, il tema era “VEDERE. UNO SGUARDO INFINITO”.

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