Muto come un pesce nel Lago Vittoria

Report è la trasmissione televisiva nel campo del giornalismo investigativo che ci ha rivelato la verità su molti fatti. È nata nel 1994 ed è attiva tutt’ora, condatta in studio da Sigfrido Ranucci su Rai 3. I giornalisti di Report fanno interviste, ricerche e indagini incentrate sulla società, sull’economia e sulla politica. Un argomento trattato nella puntata del 16 dicembre 2019 è stato quello della pesca. La puntata, dal titolo Muto come un pesce, è disponibile sul sito di Raiplay. La classe 3E (IC L. da Vinci di Reggio Emilia) ne ha guardato uno spezzone come lezione di geografia e ve lo racconta:

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Quasi tutto il pesce persico venduto nelle pescherie e nei supermarcati italiani proviene dal Lago Vittoria, in Africa, nella regione dei Grandi Laghi tra Tanzania, Kenia e Uganda, dove ne viene praticata la pesca a partire dagli anni ’50, quando fu introdotto dall’uomo. Oggi centomila pescatori africani producono 250 mila tonnellate di persico ogni anno e lo rivendono alle compagnie commerciali a circa 1 €/kg. Viene venduto in Italia a circa 10 €/kg, è uno dei pesci meno costosi.

Le attività economiche prese in considerazione dai giornalisti di questa inchiesta sono: la pesca e la commercializzazione del pesce persico, l’agricoltura e l’estrazione di minerali (miniere d’oro). Queste tre attività appartengono al settore primario, vale a dire alla periferia del mondo. Ma essa ha un rapporto strettissimo col centro, perchè il pesce e i minerali come l’oro sono consumati anche dall’altra parte del mondo.

Vicino al lago sono situate numerose industrie del pesce. Lo comprano a prezzi stracciati dai pescatori e lo rivendono quasi tutto in Europa. Ma visto che non esistono standard di sicurezza e di igiene simili a quelli europei, nessuno fa entrare i giornalisti (africani ed europei) all’interno di questi stabilimenti.

Le numerose miniere d’oro attorno al lago, poi, sono di proprietà di compagnie del Canada e degli Stati Uniti. Nel ciclo di estrazione dell’oro rilasciano nelle acque cianuro, mercurio, boro e altri metalli pesanti. Sono tutte sostanze tossiche e inquinanti che finiscono nel lago.

In agricoltura, vengono utilizzati pesticidi e fertilizzanti in modo massiccio, che arrivano nella falda acquifera e successivamente nel lago. Anche le grandi città come Mwanza (tre milioni di abitanti, in Tanzania) inquinano, perché non hanno un sistema di depurazione delle acque. Sulla superficie del lago si notano striature bianche che sono macchie di schiuma.

Inoltre, i pescatori usano un metodo illegale di pesca, mediante un veleno sparso nel lago, per prendere i pesci morti che galleggiano sulla superficie dell’acqua.

I tre problemi che possiamo individuare sono quindi: lo sfruttamento dei lavoratori, l’inquinamento dell’ambiente e la salute. Per salute si intende sia quella del pesce (che ingerisce sostanze chimiche e inquinanti) che quella di chi lo mangia o vive nei pressi del lago.

La filiera è etica? La regione dei Grandi Laghi è un’area ricca di risorse naturali, eppure le persone vivono in povertà; la polizia e le guardie private delle miniere non apprezzano i giornalisti che fanno domande, che mostrano la situazione. E’ accaduto che per allontanare la gente dall’oro e dalle miniere le guardie hanno anche sparato, uccidendo delle persone.

Durante il video, si nota che i giornalisti italiani hanno ricevuto la collaborazione di numerosi giornalisti africani, ma le aziende interessate e le autorità hanno sempre cercato di impedire il loro lavoro. Infatti, molte immagini sono state registrate di nascosto.

Alla fine dell’inchiesta in Africa, sono state poste a diversi grandi supermercati italiani le domande: da dove arriva il vostro pesce persico? Quanto è sicuro? Nessuno ha voluto dare una risposta concreta al riguardo.

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YING, 2019

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Le immagini di questo articolo sono fotogrammi tratti dalla video-inchiesta Muto come un pesce, andata in onda su Rai 3 il 16 dicembre 2019 e disponibile sul sito www.raiplay.it;

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