A cosa serve la poesia?

Ho un vago ricordo di tanti anni fa. Una fresca notte d’estate, su una spiaggia della Puglia, musica reggae “a palla” dai woofer di un sound system. Mi si avvicina un uomo più grande di me, che conoscevo appena ma di cui ora ho scordato persino il nome e il volto, e mi chiede sommessamente: “Secondo te, oggi il mondo ha ancora bisogno di poesia?”. Gli diedi una risposta vaga, nonostante fossi uno studente universitario di Lettere. Qualcosa come: “Boh, non so. Forse una poesia serve più a chi la scrive che a chi la legge”. Non ricordo nemmeno se fosse contento del mio parere, quel breve dialogo finì lì.

Ma da quando ho iniziato a insegnare, e a parlare di poesia a scuola, quella domanda è diventata pertinente, urgente. E così mi capita ogni tanto di rivolgerla ai miei studenti, come per una sorta di risarcimento differito nel tempo verso quell’anonimo poeta di allora. In un brainstrorming molto partecipato, la classe 2E (a.s. 2012/2013) dell’IC Leonardo da Vinci di Reggio Emilia diede queste risposte:

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Poetico significa:

viene dal cuore / qualcosa che dà ispirazione / leggero / sentimentale / un’esperienza bella o brutta / ti fa sciogliere / elaborato / vero / sorge da un’incertezza / diretto verso qualcuno o qualcosa / basato su un’idea / basilare / ferma i ricordi / ferma un istante

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A cosa serve la poesia?

La poesia serve per: liberarsi, esprimersi, sfogarsi, pensare, lamentarsi, confessarsi, amare, dichiararsi, descrivere, colpire, affrontare la realtà, ricordare, odiare, pregare, apprezzare, disprezzare, donare, augurare, lodare, rilassarsi, consolare, immaginare, emozionarsi/emozionare, immedesimarsi, scappare/evadere, meditare, partecipare, calmarsi, cantare, pacificare, gioire, dimenticare, divertire, ricominciare, commuovere, fare le condoglianze, volare, sognare, arrabbiarsi, spiegarsi, scusarsi, chiedere perdono, esplorare, ascoltare/ascoltarsi, condividere, osservare, aprirsi.

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Ho rimesso il mio debito con quell’aedo dimenticato? Certo è che ora in classe abbiamo buoni motivi per iniziare a leggere le poesie che altri hanno scritto (si pensi a Dante, san Francesco e Cecco Angiolieri, i canoni da cui cominciamo a studiare la letteratura italiana) e a scrivere le poesie che altri leggeranno, ciascuno sa perché.

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PROF. CECALUPO, 2020

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in copertina: Rayane (11 anni) porta via i suoi libri durante lo sgombero della scuola occupata al quartiere Primavalle (Roma), 16 luglio 2019.

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