Antigone secondo noi

Il laboratorio che presentiamo attraverso le voci di ragazze e ragazzi è una drammatizzazione del testo di Sofocle, letto in riduzione per la scuola (Gita Wolf e Sirish Rao, Antigone, Edizioni Lapis, 2007). La classe coinvolta è la 1D dell’IC Leonardo da Vinci, a.s. 2019/2020, con le professoresse Lucia Minelli (lettere), Fanny Bellotto (musica) e Stefania Cocchiarella (sostegno, inclusione). La sceneggiatura è frutto di manipolazione ed integrazione da parte della classe della prima stesura eseguita da Laura, un’alunna. La speranza è che quest’opera possa essere messa in scena al più presto nell’atrio della nostra scuola.

.

L’idea del laboratorio di Antigone è partita da un libro che la prof Lucia Minelli ha portato nel momento in cui studiavamo l’epica. Il libro racconta di questa ragazza greca che avrebbe fatto di tutto per portare giustizia nella sua famiglia. Ispirati da questa storia, decidemmo quindi di realizzare uno spettacolo greco.

Abbiamo diviso in tre la classe, come lo spettacolo: una parte della classe ha costruito un teatro in miniatura, delle marionette e le maschere greche per la parte con il teatrino; la seconda parte della classe, gli attori, hanno contribuirono a scrivere il copione e a cercare i costumi adatti; la terza parte sono i musicisti, i nostri compagni di classe che frequentano il Peri, che accompagneranno la storia di Antigone con delle canzoni suonate con pianoforte, chitarre e fagotto. All’inizio eravamo pieni di belle idee, ma per metterle tutte insieme abbiamo dovuto eliminarne alcune e siamo riusciti a trovarne delle altre ancora più belle. Ammetto che all’inizio abbiamo avuto delle difficoltà: il posto dove realizzare lo spettacolo, quando, chi recitava chi, troppo poco tempo per imparare le parti a memoria, i musicisti avevano dei problemi con la musica… ma poi siamo riusciti a metterci d’accordo, ed ecco le conclusioni.

Gli attori siamo io, Susanna, che recito nel ruolo di Ismene, sorella di Antigone, che è recitata da Dea; Polinice ed Eteocle sono recitati da Laura e Saudatou; Creonte da Matteo; la guardia da Angelo; Emone da Samuele e Tiresia viene interpretato da più studenti e gli attori, dopo aver finito di recitare, si andranno a sedere in mezzo al pubblico. Invece gli alunni che hanno lavorato col teatrino sono: Mamadou, Antonio, Amina, Fabio, Jacopo, Alessandro, Sihan e Xinyu. E infine i nostri musicisti: Edoardo, Stefano, Pietro, Dario e Alessandro.

Recitare nel ruolo di Ismene, vedere come tutto prende vita quando si recita è un’esperienza bellissima per me, spero che lo sia stato anche per i miei compagni di classe, anche se non siamo ancora riusciti a finirlo perché ci sono delle cose da sistemare. A me sembra che vada bene anche così, non so nemmeno perché, forse perché si vede l’impegno dei prof e degli alunni, comunque è stato bellissimo e divertente fare questa esperienza.

Susanna

Juliette Binoche e Samuel Edward-Cook nell’Antigone diretto da Ivo van Hove, Recklinghausen (Germania) 2015. Foto: Jan Versweyveld. (www.europeanstages.org)

.

Un giorno come gli altri la prof d’italiano ci ha letto il mito di Antigone. Alla fine ci è piaciuto così tanto che abbiamo deciso di rappresentarlo come in un teatro.Non ci siamo limitati a fare solo le sceneggiature, ma abbiamo costruito un teatro per le marionette. Ci siamo messi subito all’opera dopo esserci divisi in tre gruppi: un gruppo avrebbe fatto la recitazione del mito, un altro avrebbe progettato e realizzato il teatrino e il terzo avrebbe suonato dei pezzi realizzati da loro stessi.

Io ero nel secondo gruppo, dove partendo da un pezzo di cartone abbiamo realizzato un vero e proprio capolavoro. Ma prima di tutto ci sono servite le menti di tutti i componenti per fare un progetto dettagliato e allo stesso tempo realizzabile con i materiali che avevamo a disposizione.

Il secondo step prevedeva la raccolta dei materiali e nella stessa lezione abbiamo cominciato la costruzione del teatro. Abbiamo tagliato un grosso rettangolo nel centro del cartone per poter creare lo spazio dove mettere in scena le marionette, poi con un cartoncino verde è stata realizzata l’architrave, e infine sui lati abbiamo posizionato quattro colonne. Nell’ultima lezione a disposizione abbiamo abbellito tutto il teatro con disegni e decorazioni create con materiali di recupero di varia forma e colore.

Poi abbiamo provato la recita tutti insieme, anche con i nostri compagni musicisti. Ci sono state alcune difficoltà nell’organizzazione ma alla fine abbiamo risolto tutti i problemi. E’ stato un progetto utile per approfondire la conoscenza del mito di Antigone e allo stesso tempo divertente perché abbiamo usato la nostra fantasia!!!

Antonio

.

L’idea è nata un giorno durante l’ora di epica (se non mi sbaglio era la prima lezione di epica): per l’occasione la prof aveva portato un libricino dal titolo “Antigone”.

Noi con la prof abbiamo l’abitudine per cui, dopo aver letto un libro, lo recitiamo, così tutti quanti abbiamo pensato più in grande e abbiamo deciso sì di recitarlo, ma davanti a un pubblico, con un copione e delle parti scritte. Poi ci è venuta anche l’idea di creare dei personaggi con le marionette, così ci siamo divisi in due gruppi: quelli del teatrino che si occupavano delle marionette e del loro teatro e gli attori, ma… non era abbastanza! Siccome noi siamo una classe di musicisti, abbiamo anche deciso di creare una musica per lo spettacolo, quindi saltò fuori un altro gruppo, i musicisti. Io ero nel gruppo del teatrino, poiché ho una piccola dote nel disegnare e svolgere lavori manuali. Il nostro gruppo fin da subito ha lavorato benissimo: avevamo già un’idea ma nonostante ciò abbiamo fatto anche un progetto per rendere tutto più facile. Tutto questo in un’ora. Nei giorni successivi abbiamo cominciato finalmente il lavoro, di conseguenza ci siamo rivisti ancora in gruppetti: chi si occupava del teatro e chi invece si occupava di decorarlo. I lavori sono durati parecchie ore e proseguivano bene fino a quando un giorno… accade una cosa che rischiò di mettere fine a tutto.

Quel giorno la prof mancava, così in sostituzione venne la prof di musica che già ci aiutava. La prof le aveva detto che quel giorno avremmo potuto portare avanti il lavoro, allora la prof di musica ha deciso di portare avanti il lavoro, ma quel giorno la classe si comportò malissimo (fece un casino pazzesco) e la prof in sostituzione riferì tutto alla nostra prof, la quale si arrabbiò parecchio e ci fece un discorso incoraggiante, ma anche di ramanzina, ma quel discorso ci incoraggiò a portare avanti il lavoro. E mentre noi lavoravamo al teatro e alle mascherine, gli altri provavano, portavamo avanti i lavori in parallelo. Il nostro gruppo andava avanti bene: tutti che svolgevano una funzione importante per il lavoro.

Dopo qualche settimana di lavoro il teatro fu finito, ma gli attori non avevano ancora finito, o meglio avevano finito ma non avevamo ancora deciso una data per recitare, così gli attori stanno ancora sfruttando questo tempo per provare e svolgere la loro parte ancora meglio. Durante queste prove anche alcuni del teatro hanno ricevuto una parte. Con questo lavoro io mi sono divertito e sono davvero molto soddisfatto dei risultati che stiamo avendo. Speriamo che vada bene!!!

Fabio

Susanne Wolff interpreta l’Antigone della regista Katrin Wichmann al Deutsches Theater, Berlino (Germania) 2013. (www.dispositio.net)

.

I fatti. La nostra prof ci ha portato a scuola un libro dal titolo “ANTIGONE”: si tratta di una tragedia greca: lo abbiamo letto e poi abbiamo deciso di recitare quel libro ai nostri genitori.

La storia. Antigone era la figlia del re di Tebe e il suo compito è quello di seppellire suo fratello Polinice dopo che ha combattuto con l’altro suo fratello, Eteocle, poiché dopo questa tragedia loro zio Creonte è salito al trono e ha proclamato Polinice traditore. Il suo corpo rimase insepolto e Antigone rischiò la sua vita per coprirlo con un lenzuolo.

I protagonisti in classe. Dopo aver letto questa storia tragica, abbiamo deciso di recitarla ai genitori, così ci siamo divisi i ruoli: alcuni di noi hanno deciso di fare gli attori per ricreare i personaggi della storia; altri faranno i musicisti, un suonatore di fagotto, due di chitarra e altri due di pianoforte. Altri di noi si occuperanno invece di creare il teatro e i disegni.

Recitare con creatività. Disegnare alcuni personaggi diventa un modo per mettere in scena tutti i protagonisti della tragedia, poiché non tutte le scene saranno recitate da noi ragazzi. Certe scene verranno ambientate in un teatro costruito da noi ragazzi, attraverso l’utilizzo del cartone e di altri materiali. Metteremo in scena nel teatrino alcuni disegni che sostituiranno le persone e le racconteremo con le nostre voci.

Massimiliano

.

Dopo aver letto il testo di Antigone, a mio parere molto affascinante e intenso, abbiamo deciso di recitare; ci siamo divisi in gruppi ben organizzati come se fossimo dei veri attori: recita, musica e teatrino. Avendo una grande passione per la recitazione, io sono andata nel primo gruppo. Come in tutti i gruppi sono stati scelti dei coordinatori, ma purtroppo all’inizio le cose non sono andate al meglio, perché avendo tutti tante idee, non riuscivamo a metterci d’accordo. Dopo qualche minuto finalmente ci siamo divisi i ruoli. Intanto negli altri gruppi proseguiva tutto per il meglio.

Qualche giorno dopo abbiamo avuto i copioni con le parti ricavate dal testo che ha scritto la Laura, abbiamo iniziato a fare le prime prove, che hanno richiesto un po’ di tempo per il fatto che non eravamo molto preparati: qualcuno leggeva troppo veloce, altri non riuscivano a recitare le parti in modo giusto e poi c’era qualcuno che chiacchierava. Avendo per fortuna tante lezioni con la prof. Minelli, riuscivamo a fare le prove e a metterci avanti due giorni a settimana. Intanto la prof. Bellotto si è offerta di aiutare il gruppo dei musicisti assegnando loro dei pezzi da suonare durante la recita. Il gruppo del teatrino, intanto, insieme alla prof Cocchiarella, stava realizzando un teatrino di cartone. Nei giorni fortunati c’era anche la prof Bellotto che ci dava una mano. Insomma eravamo così impegnati che più una recita mi sembrava che stessimo realizzando un film, ero così emozionata!!!

Pian piano tutti abbiamo imparato le nostre parti e abbiamo ricominciato a fare le prove insieme ai musicisti che suonavano i loro pezzi e seguiti dal gruppo del teatrino, che intanto avevano finito il proprio lavoro. Non abbiamo ancora finito, ma ci stiamo impegnando molto e penso che alla fine sarà un capolavoro e non vedo l’ora di recitare davanti a tutti i genitori.

Dea

.

Sentir leggere l’Antigone è stato molto bello, ma nelle tragedie greche succedono davvero tantissime cose e ci sono moltissimi personaggi, perciò riuscire a seguire bene una sola persona che legge può essere complicato. Per questo ci è venuto in mente di recitarla, diventando noi gli attori della tragedia. Non ricordo a chi venne per primo l’idea, quel che è certo è che fummo subito tutti d’accordo e anzi, decidemmo di dividerci in due gruppi: un gruppo avrebbe recitato, l’altro si sarebbe occupato della scenografia realizzando un teatrino.

Noi attori abbiamo scritto il testo, ci siamo suddivisi le parti e abbiamo iniziato a provare; a volte lo stesso personaggio è stato impersonato da più di un attore perché molte parti erano davvero lunghe da imparare a memoria! Alcuni di noi, studenti del Peri, hanno invece deciso che avrebbero realizzato la parte musicale e hanno iniziato a scegliere alcune musiche che ci potessero accompagnare nella recita. Gli scenografi hanno costruito il teatro con cartone e disegni.

Infine, abbiamo fatto tantissime prove: le prime sono andate complessivamente male perché quasi nessuno sapeva le parti; successivamente siamo migliorati e una volta imparate le parti, ci siamo concentrati sui nostri movimenti sul palco: come entrare, uscire e così via. Adesso dobbiamo ancora perfezionare la nostra recita, ma siamo a buon punto per fare un grande spettacolo!

Luca

.

L’Antigone del regista di Hong Kong Jeff HO, al Young’s People Theatre, Toronto (Canada) 2019. (www.tapeworthy.blogspot.com)

Qualche mese fa abbiamo letto un bellissimo libro, che raccontava di una tragedia greca. Ci è piaciuto particolarmente, soprattutto perché ci ha fatto entrare nel meraviglioso e affascinante mondo greco antico. Sofocle ci racconta come si parlava e cosa succedeva a quei tempi. La storia racconta di una ragazza che ha avuto il coraggio di ignorare le leggi fatte da un uomo e dimostrare che l’amore per il fratello morto era maggiore.

I giorni seguenti ognuno di noi “si vedeva” in un personaggio della storia. Era molto divertente far finta di combattere come Eteocle e Polinice, i fratelli di Antigone; oppure far finta di essere Creonte, lo zio dei fratelli che diventò re. Ed è qui che abbiamo avuto l’idea. Mettere in scena una storia che ci ha tanto appassionato ed emozionato, per far sentire anche ad altra gente l’emozione che abbiamo provato.

Allora ci siamo messi all’opera dividendoci in due gruppi: uno per la recitazione e uno per la scenografia. Nel secondo gruppo hanno iniziato da subito a fare un teatrino di cartone per il centro della storia e delle maschere per gli “attori”, come usavano nell’antichità. Nell’altro gruppo, invece, abbiamo dovuto tirar fuori tutti noi stessi per capire la personalità dei compagni, per capire chi si impersona meglio nel personaggio preso in considerazione; quindi è stata anche un’opportunità per conoscersi meglio. Dare sfogo alla nostra creatività è stato molto bello, ma bisogna contenersi. Questo è quello che abbiamo e ancora adesso stiamo imparando. In effetti ci siamo subito preoccupati dei costumi, non rendendoci conto che prima andava messo in scena lo spettacolo! Quasi dimenticavo i nostri musicisti! Uno spettacolo che si rispetti ha sempre la musica. Infatti un piccolo gruppo di compagni, che frequenta l’istituto musicale Peri, si occupa delle diverse melodie dello spettacolo.

Le prove successive sono andate molto meglio, ci siamo accordati, con l’aiuto della nostra prof, su cosa fare. Io personalmente ho scritto le battute e controllo che i vari personaggi escano al momento giusto. Poi ho anche costruito una piccola coreografia per far entrare e muovere correttamente i personaggi. Ognuno ha dato il proprio contributo per mettere in piedi la recita; io ho fatto questi “lavori” che apparentemente sembrano enormi ed estremamente importanti, ma ritengo che avrebbe potuto tranquillamente farli qualcun altro come li ho svolti io. Inoltre ritengo che siano importanti anche piccoli lavoretti, come far stare in silenzio i compagni, per far vivere un’emozione mai interrotta al pubblico.

Ma quello che conta più di tutto è l’amicizia. Voi lettori non immaginate cosa significhi per me far le prove delle battute con i miei amici: è una cosa che non dimenticherò mai, vedere i sorrisi e le risate per le battute sbagliate o quando ti scappa da ridere, come a me capita spesso. Come direbbe Tiresia l’indovino, “posso vedere nel futuro ma non ho il potere di cambiare le cose”, io non vedo il futuro, ma so che questa recita andrà benissimo. Anche se andasse male, io saprei che dietro tutto questo non ci sono semplici battute, ma momenti di puro impegno e di pura amicizia; è uno dei tanti motivi per cui amo la scuola. A voi lettori spero di ricordare quanto siano importanti le piccole cose che ci rendono felici.

Laura

.

in copertina: l’Antigone della compagnia brasiliana Macunaima al Teatro Albeniz, Madrid (Spagna) 2005. Foto Quinn Llenas/Getty Images. (www.thoughtco.com); nelle altre immagini, l’Antigone di Sofocle rappresentato sulle scene di teatri in Germania e Canada. Ringraziamo gli autori delle fotografie per l’utilizzo.

Lascia un commento