Due origini per una galassia

I miti continuano a circolare, nel tempo e nello spazio, perché servono ancora. E alcuni di questi miti dell’origine, che le classi 1D e 1E hanno studiato tra gennaio e febbraio 2021, ci sono piaciuti così tanto che vogliamo perpetuarne il racconto, con le nostre voci e le nostre immagini. Dopo averne letti e studiati una decina, viaggiando in tutti i continenti (Giappone, Samoa, Egitto, Sudafrica, Filippine, Messico, Finlandia, Nuova Zelanda, Cina, ecc.), li abbiamo confrontati tra loro (con delle apposite tabelle), cercando le somiglianze e le differenze. Abbiamo discusso a lungo sulla loro funzione, e queste sono le considerazioni finali sul genere umano al termine del nostro viaggio:

C’è sempre un dio o una dea che crea, e la sequenza è sempre: lo spazio, gli elementi essenziali (terra, aria, acqua, che fanno da sfondo alla creazione) e infine l’uomo. Le creazioni avvengono sempre in un passato remoto indefinito. Quasi sempre all’origine dell’uomo c’è un uovo, che è una cellula, un organismo al principio unicellulare.

I miti servono a raccontarsi, sono un metodo e una forma di conoscenza umana. Per questo motivo, anche se nascono in ambienti, culture, zone diverse del mondo, hanno lo stesso significato e lo stesso uso.

I miti spiegano fenomeni inspiegabili della natura. Anche se si svolgono nel passato, sono in realtà una forma di protezione dal futuro incognito. Oggi leggere i miti non serve più a spiegare i fenomeni, ma leggerli può essere utile per comprendere le aspettative sul futuro degli uomini antichi. Il mito è un documento storico.

I miti e le fiabe hanno in comune il tramandarsi oralmente, anche se i miti hanno una struttura del racconto più stabile delle fiabe. Il mito nasce perché di fronte agli interrogativi irrisolti della natura gli uomini facevano ipotesi che si tramandavano come conoscenze scientifiche e via via si stabilizza. Per questo è più difficile che cambi.

I miti ci dicono che la conoscenza si acquisisce tramite i sensi. La conoscenza e l’intelligenza si acquisiscono dalla pratica. I miti sono forme primitive di scienza, ci fanno capire che gli uomini, appena creati, hanno bisogno di stare insieme per poter far nascere una “intelligenza sociale”, cioè una conoscenza condivisa. L’intelligenza non si crea, ma si acquisisce.

I miti sostengono che per stare bene è importante stare insieme, creare una comunità. Gli uomini sono animali sociali, devono stare insieme. Tanti miti chiariscono la stessa domanda o lo stesso dubbio: la diversità tra gli uomini del colore della pelle. Nei miti si spiega che gli uomini differiscono solo per il colore della pelle, non per la capacità di imparare dagli altri o per l’intelligenza. E’ necessario che gli uomini si aiutino a vicenda per creare intelligenza, cioè cultura, in un processo continuo.

Il fatto di creare l’uomo è un gesto di generosità da parte degli dei. I miti servono agli uomini per capire come sono nati. La conclusione è che non siamo nati dal caos o dal caso, ma “c’è qualcuno che ci ama”. I miti raccontano di come gli dei hanno creato gli uomini, ma allo stesso tempo raccontano anche del modo in cui gli uomini hanno creato gli dei.

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E ora ecco il nostro video:

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Le discussioni sono state moderate dal prof Marco Cecalupo e dall’educatrice Alessia Ferrari; i contributi scritti e orali più rilevanti per la discussione finale sono di Karim, Mavi, Rayan, Zeno, Leonardo C., Valentina, Maria Vittoria e Camilla; il video è stato realizzato nel mese di marzo 2021 grazie al prezioso supporto tecnico del prof Luigi Ferrucci; i disegni sono di alunni e alunne delle classi 1D e 1E; le voci sono di tutte le alunne e gli alunni della classe 1E; i testi sono ricavati da: Il fiume d’argento Tien Ho, L. Albanese, F. Brunetti, Storie dei cieli del mondo, Sinnos 2012; Una scia di luce nella notte, L. Albanese, La via lattea, Jaca book 2011; la più importante lezione sui miti è stata quella della prof Luciana Bresil, tanti anni fa, ma valida ancora oggi.

Altri miti che abbiamo studiato (e una traccia didattica) si trovano in Antonio Brusa, Le storie del mondo, vol. 1, Ed. Scol. Bruno Mondadori, Milano 1999.

Se vuoi ascoltare e utilizzare musica per i tuoi video, puoi consultare il Free Music Archive, che contiene brani con licenze Creative Commons, ma – come si legge sulla homepage -“It’s not just free music; it’s good music.”

 

 

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