Il Centro America nelle nostre classi

Dall’America Centrale a Reggio Emilia…

Il 17 Dicembre 2020 alcune classi della scuola, fra le quali le nostre (2E e 3E, IC DA VINCI di Reggio Emilia), hanno partecipato ad un incontro online con quattro ragazzi provenienti dal Centro America: Karla, Luis (El Salvador), Helena (Honduras) e Alejandro (Guatemala). Questi ragazzi fanno parte di un’associazione di volontari chiamata “ISI” (I Santi Innocenti) che aiuta i bambini istruendoli ed educandoli, perché loro non ne hanno la possibilità. Il nome di questa associazione è nato per ricordare la strage degli innocenti (bambini) messa in atto da Erode nell’anno 0 d.C.

In Centro America la lingua più parlata è lo spagnolo e la religione più diffusa è il cattolicesimo; in media la popolazione è povera, infatti la ricchezza è in mano a poche famiglie.

Poi i ragazzi ci hanno parlato in particolare dell’Honduras, di El Salvador e del Guatemala, spiegando varie caratteristiche di questi paesi, come la lingua, la moneta e le tradizioni, oltre a raccontarci come la vita di chi vive in quelle parti del mondo sia completamente diversa e anche molto più difficile di quella di una persona che vive a Reggio Emilia. Abbiamo parlato assieme delle varie problematiche presenti nel Centro America, come il lavoro minorile e le guerre civili, fino ad arrivare al Covid che, a causa della povertà di molte persone, è diventato un problema molto serio.

Il Centro America ha sofferto molto, infatti ci sono state guerre ed invasioni ricorrenti. Dal 1500 al 1800 c’è stata la colonizzazione spagnola, e nel 1821 l’indipendenza dalla Spagna. Inoltre, dal 1960 al 1990 ci sono state delle guerre civili che l’hanno impoverito molto.

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… e ritorno

Le cose che sono state dette crediamo siano servite a far aprire gli occhi e a sensibilizzare le persone, facendogli capire come siano fortunate e come anche una piccola cifra possa essere utile a persone che vivono in povertà, dando loro un aiuto sia finanziario che emotivo, facendogli capire che c’è qualcuno che si preoccupa per loro. Oltretutto la vita è molto più economica in quei paesi e quindi una somma che a noi può sembrare minuscola per loro può valere molto di più, senza considerare che per dare supporto non è obbligatorio donare soldi, ma si possono anche fare attività socialmente utili o il cui ricavato verrà poi dato all’associazione dei Santi Innocenti.

Questa attività è stata importante perché ci ha aiutato a capire che la nostra giovane età e la distanza non devono essere scuse per non fare qualcosa che possa migliorare la situazione di questi bambini.

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Honduras

La baleada, cibo tipico dell’Honduras.
Lempira è raffigurato sulle banconote honduregne come eroe nazionale. Ma ai suoi discendenti il governo centrale non riconosce né lingua, né religione, né autonomia sulle terre ancestrali.

L’Honduras è il paese più grande del Centro America, è diviso in 18 departamentos (regioni) che per riconoscersi utilizzano dei simboli di piante o animali. I simboli nazionali, invece, sono: un fiore, un mammifero, un albero, un pennuto e la bandiera. La capitale Tegucigalpa si trova nel dipartimento di Francisco Morazàn, e conta all’incirca un milione di abitanti. La moneta che viene utilizzata è il lempira, e circa 30 lempiras corrispondono ad un euro. In Honduras vivono nove etnie, insiemi di persone che hanno in comune la provenienza, le tradizioni, la cultura. Il cibo tipico dell’Honduras è la baleada, un tipo specifico di tortilla a base di farina di grano. Il vestito tradizionale è il folclorico, indossato in particolare il 20 luglio, giorno in cui si ricorda appunto la morte di Lempira, l’eroe nazionale indigeno dei Lenca che lottò contro i dominatori spagnoli.

Molti anni fa l’Honduras è stata la casa dei Maya, un popolo con eccellenti conoscenze matematiche e astronomiche, i cui discendenti vivono attualmente in diversi paesi dell’America Centrale. Contiene una piccola Amazzonia, una zona di foresta tropicale, e il turismo costa meno rispetto all’Italia.

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El Salvador

El Salvador, chiamato “il piccolo pollice”, è il paese più piccolo dell’America centrale (diviso in 14 departamentos), nonché il più pericoloso, per il traffico di armi e la percentuale di omicidi commessi ogni giorno.

La capitale è San Salvador, con 1.223.472 abitanti. Come moneta ha il dollaro, ma prima del 2000 la moneta era il colón e circa 10 colones corrispondevano a un euro.

Il cibo tipico è la pupusas, un impasto di farina di mais oppure riso ripieno di fagioli rossi, prima bolliti e poi macinati, che contiene anche chicharrón e formaggio locale. Hanno anche tante tradizioni culturali e il vestito tradizionale è il folclorico. Un’altra tradizione di El Salvador è il ballo folcloristico “El baile del torito pinto” (il ballo del toro dipinto).

Il luogo più visitato è il vulcano di San Salvador, che raggiunge i 2.182 m. C’è anche un El Salvador precolombiano, con un tempio Maya del 900 a.c. presso il parco archeologico di San Andrés, che venne successivamente sommerso dall’eruzione di un vulcano molto simile a quella di Pompei

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Guatemala

Il Guatemala è molto simile agli altri Stati anche se presenta, a differenza dell’Honduras, 22 dipartimenti. La capitale dello Stato è Ciudad de Guatemala, che contiene 4.500.000 abitanti. Ci sono molti vulcani, sette su ventidue sono ancora attivi. I simboli patriottici sono: un albero, il Ketamo, che è un fiore simile all’orchidea, la bandiera e lo stendardo. La moneta utilizzata è il quetzal e un euro corrisponde a circa 10 quetzal. Il paese è famoso per essere uno tra i maggiori produttori mondiali di caffè.

Anche questo paese si differenzia dagli altri per le sue tradizioni, però il vestito tipico rimane lo stesso, infatti il folclorico è la veste tradizionale del paese. Il primo novembre, le famiglie si riuniscono per far volare un aquilone per ricordare i propri cari defunti, come avviene in tutti i paesi cristiani.

Ogni regione ha il suo cibo e questa tradizione deriva dai Maya. La bandiera di questo paese è la Muca Blanca, decorata a righe celesti e bianche. Tradizionalmente il celeste simboleggia gli oceani Pacifico e Atlantico (o il cielo e la libertà), il bianco la purezza dei valori della nazione.

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I problemi dell’America Centrale

La conversazione dopo è passata alle problematiche che accomunano queste zone dell’America Centrale: uragani, povertà, migrazione e lavoro infantile.

Le scuole nel Centro America sono obbligatorie, i maschi sono divisi dalle femmine. Il sistema scolastico è diverso dal nostro (le elementari durano sei anni, le medie tre anni, le superiori due o tre anni, mentre, per quanto riguarda l’università, ci si va a diciotto o diciannove anni) e viene utilizzata la divisa per evitare le distinzioni sociali: è per tutti bianca e blu. Per i maschi, capelli corti e pantaloni, mentre per le femmine gonne o abiti sotto il ginocchio; inoltre è vietato truccarsi, tingersi i capelli e avere tatuaggi. I bambini spesso non possono andare a scuola perché devono lavorare per aiutare le loro famiglie.

 

L’area è colpita da molti uragani, solitamente di categoria 4 quindi molto forti, e da terremoti che distruggono le abitazioni delle persone e fanno aumentare la povertà. Esistono dei centri, però, che accolgono queste persone, e le aiutano nei momenti del bisogno, ospitandole in abitazioni dove possono dormire. In queste situazioni le persone si aiutano con grande solidarietà.

Il Centro America è famoso per la povertà, infatti molte persone ne soffrono e cercano di emigrare illegalmente in modo insicuro. Anche per questo alcune persone si affidano ai Coyotes ovvero individui che offrono (a pagamento) sistemi per superare le frontiere, queste pratiche però sono illegali e molto pericolose per chi tenta di trovare la salvezza così. Pur sapendo di queste azioni illegali, il governo non fa molto.

Il lavoro infantile è molto ricorrente nel Centro America, che infatti ne soffre molto. I bambini vengono sfruttati, dai 6 ai 10 anni, per collaborare insieme ai genitori, al sostegno della famiglia.

Ci sono molti quartieri degradati e pericolosi nel Centro America perché esistono delle gang chiamate Maras che rubano, obbligano le persone a rubare e spacciano droga, tutto questo lo fanno per controllare le persone e perché, ovviamente, si vogliono arricchire.

Per questi paesi il turismo è un’importante risorsa, e purtroppo il covid lo ha impedito: questo ha portato ad un aggravamento della povertà. Inoltre gli ospedali sono pochi e mal attrezzati e per questo le persone non si fidano ad andarci. Nell’America Centrale ora fanno fatica a continuare a causa del covid, ma comunque ce la mettono tutta!

Il lavoro dei volontari

I Santi Innocenti in America Centrale hanno la possibilità di fare qualcosa per i più deboli, infatti evitano lo sfruttamento minorile, ed educano i bambini.

Il progetto Libros Libres ha come scopo occuparsi dei bambini che lavorano con i genitori nei mercati. Tutte le settimane i volontari vanno ai mercati della zona e raccolgono i bambini, cercando di fare insieme qualche attività. In Honduras, fanno i compiti insieme ai bambini, leggono insieme, li educano. Due anni dopo l’inizio di questa iniziativa è stato regalato ai Santi Innocenti un salone dove poter lavorare con i bambini al coperto. Qui i bambini possono giocare ed anche essere aiutati nei compiti scolastici. Anche in El Salvador raccontano storie ai bambini, e fanno fare loro diverse attività. In Las Abejitas (Le Api) tutti i giorni lavorano con i bambini facendo tante attività. L’Associazione si occupa anche di offrire pasti, kit di materiale scolastico ed assistenza medica.

Insomma si impegnano per dare ai bambini uno spazio adatto a loro e allontanarli così dal mondo degli adulti e dai pericoli della vita di strada.

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Articolo a cura di LAVINIA, ELISABETTA, SUSANNA, ALBERTO, BEATRICE (2E), MARGHERITA, LUCILLA (3E), 2021

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Le foto in copertina e nell’articolo sono state scattate il 17 dicembre 2020 nella classe 2E.

 

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