Il cimitero di Saint-Denis

Ecco il primo di una serie di racconti horror frutto della scrittura collettiva di alunne e alunni della classe 2F (IC Da Vinci di Reggio Emilia), guidati dalla loro prof di italiano Adriana Sorrentino. Buona lettura.

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Era il 1714 e il re di Francia, Luigi XIV, si stava rilassando nella reggia di Versailles quando ad un certo punto sentì improvvisamente una voce con un tono basso pronunciare il suo nome ripetutamente. Luigi controllò la stanza, ma non c’era nessuno. Pensando che fosse stanchezza andò a dormire, quella sera sognò un cimitero, ma non pensava che lo fosse.

Il giorno seguente, il re ordinò ai suoi servi di organizzare una festa. Finiti i preparativi, Luigi per un istante udì la stessa voce del giorno precedente, con un tono più forte. Quando la festa iniziò a svolgersi il sovrano non perse l’occasione di banchettare con i nobili più potenti del tempo. Durante la festa, Luigi sentì per un istante un respiro affannato sulla nuca, si girò ma non c’era nessuno dietro a lui. Luigi spaventato iniziò a guardarsi intorno, fino a quando decise di concludere l’enorme banchetto.

Il re dopo la festa si mise a dormire, e sognò lo stesso cimitero della notte precedente. Davanti a lui c’era una sagoma nera voltata, il re provò ad avvicinarsi, ma a un certo punto sentì qualcosa che stava tirando la sua gamba da sottoterra. Abbassò la testa e vide un braccio putrefatto! Si svegliò subito saltando sul letto per lo spavento, era confuso e non sapeva come affrontare questi incubi.

Cercò di non pensarci e organizzò una battuta di caccia di notte con alcuni amici, erano a cavallo in una foresta buia. Stava cercando un cervo, ma nella ricerca vide la stessa sagoma del sogno dietro un albero, era una figura incappucciata che stava osservando Luigi. Il re aveva il cuore a mille, era terrorizzato e aveva paura che la figura lo avrebbe seguito. In preda al panico, chiamò i suoi amici e si diresse immediatamente nella reggia.

Luigi cercò di riorganizzare le idee, ma si accorse che le uniche piste che potevano spiegare quegli avvenimenti erano i suoi incubi, sognava sempre lo stesso luogo: era un cimitero i cui riposavano i vecchi re di Francia, il cimitero di Saint-Denis.

Luigi doveva andare al cimitero, ma non poteva destare sospetti quindi, in preda al panico, andò al cimitero più vicino, diseppellì un cadavere e ne fece una sua copia in modo tale che la gente lo avrebbe preso per morto. Mise il corpo travestito sul suo letto e salì su un cavallo, la notte del 31 agosto 1715 galoppò verso Saint-Denis in cerca di risposte.

Appena arrivato, si rese conto di quanto la città fosse spettrale di notte, ma il re era determinato e cercò il cimitero. Fu abbastanza facile trovarlo e appena arrivato entrò, si mise in ginocchio disperato e gridò: “Che cosa volete da me!?” e dal sottosuolo delle voci bisbigliarono: “La tua vita”. Improvvisamente sentì tante braccia che presero le sue gambe e lo fecero cadere. Luigi immobilizzato gridò: “Non potete fare questo! Io sono il re Sole, se vi mettete contro di me vi mettete contro Dio!”, ma le braccia lo tirarono così forte da farlo sprofondare sottoterra.

Il giorno seguente il cadavere sul suo letto fu scambiato per il vero re, quindi fu dato per morto il primo ettembre del 1715, nessuno sa la verità che nasconde Saint-Denis. I libri di storia non raccontano questo fatto perché tutt’oggi si pensa che il corpo sul letto fosse davvero quello di Luigi XIV. Nessuno sa l’oscuro segreto di Saint-Denis.

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ALESSANDRO, ELYAS, GABRIELE, MATTIA, SHOTA, 2021

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In copertina: un disegno di Shota (classe 2F), IC Da Vinci, Reggio Emilia, maggio 2021.

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