Melting Pot o Salad Bowl?

A gennaio, il modulo di geografia sulla cultura europea si è concluso con un debate dal titolo “L’Europa: Melting Pot o Salad Bowl?”. I due termini furono utilizzati dai sociologi degli Stati Uniti nel secolo scorso, che discutevano sulla formazione della cultura nazionale e sul ruolo delle culture degli immigrati che da ogni parte del mondo andavano a vivere negli Stati Uniti. Questa immagine presa dal web sintetizza la questione:

Nella classe 2E (IC Leonardo da Vinci, Reggio Emilia, a.s. 2021/2022) le studentesse e gli studenti – che simulavano una riunione del Parlamento Europeo – sono stati divisi in sei gruppi, tre dei quali difendevano il primo modello (nel passato, nel presente e nel futuro), mentre gli altri tre dovevano argomentare a favore del secondo. Ecco alcuni stralci della discussione:

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Dal dibattito introduttivo

La deputata Sara: [Rivolgendosi al Presidente del Parlamento] Anche se alcuni seglieranno il Melting Pot e altri il Salad Bowl, noi dobbiamo restare uniti, come un’unica Nazione, e tenere duro, e Lei ci dovrà sostenere.

Il Presidente: L’intervento della deputata mi sembra quanto mai opportuno. Noi adesso ci dividiamo, per discutere. Ma non ci dividiamo per…

Il deputato Rayan: Per abbandonarci.

Il Presidente: Esatto. Non ci dividiamo per abbandonarci. Restiamo uniti [applauso del Parlamento]. Al di là di come possa finire questa discussione, è nostra volontà, in quanto europei, di restare europei e di mantenere il Parlamento Europeo come luogo di sintesi, come luogo in cui tutti gli europei possano riconoscersi.

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Melting Pot (passato)

Come tante mattonelle di un mosaico che formano una figura, tutti i 44 stati formano l’Europa e le varie culture e religioni le danno “significato”. Come esempio di melting pot nel passato possiamo usare l’Impero Romano: tutti parlavano in latino e i Romani portarono varie caratteristiche della loro cultura in altri popoli. […] Inoltre abitanti di tutto l’impero furono riconosciuti come cittadini romani e popoli di diversa origine si unirono in un unico Stato e rafforzarono le civiltà mediterranee. Quindi grazie ai Romani abbiamo continuato a essere uniti e continueremo grazie al voler essere del continente un melting-pot.

Dopo la seconda guerra mondiale, grazie alla collaborazione economico-politica e alla nascita dell’Unione Europea (UE), gli Stati hanno iniziato a convivere, ma alcuni continuano a volere una propria indipendenza (come il Regno Unito, uscito dall’Unione Europea nel 2020).

CUCINA: la dieta mediterranea è stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dall’Unesco. Favorisce la trasmissione dei saperi delle varie culture ed è come se fosse un “mix” dei diversi pasti di ogni cultura. Alcuni di questi alimenti sono prodotti da migliaia di anni. Questo è un esempio che anche nel passato si condividevano vari aspetti delle proprie culture.

RELIGIONE: una cosa che unisce tutte queste religioni è il fatto che sono tutte monoteiste, cioè che credono in un solo dio. Hanno tutte un proprio libro (la religione musulmana ha il Corano e le altre hanno la Bibbia).

CONCLUSIONE GENERALE: il melting pot quindi promuove una sana convivenza tra gli Stati europei, li aiuta ad essere più uniti con una società in cui vengono esaltate le uguaglianze.

Il melting pot ha di sicuro aiutato le civiltà passate a restare unite e a formare l’Unione Europea che, se ci pensiamo, è un ottimo esempio di melting pot, perché unisce diversi Stati e insegna loro a convivere in maniera pacifica.

In passato il melting pot ha aiutato a unificare l’Europa anche in un altro modo: con i diversi scambi commerciali creati negli anni, le persone vissute tempo fa sono riuscite ad apportare elementi della propria cultura in altri paesi, in questo modo le varie opere in questo momento hanno un valore maggiore, proprio grazie a queste mescolanze di culture.

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Melting Pot (presente)

Melting Pot in inglese significa “vaso di fusione”: vuol dire che più culture situate nella stessa regione (Europa) si uniscono, collaborano, per formare un’Europa unita, solida e ricca di nuove culture. Il Salad Bowl pensa che la popolazione proveniente da altri paesi o con culture diverse se ne debba stare da tutt’altra parte. Noi non siamo d’accordo, ma non siamo qui per discriminare l’altra teoria.

Nel XIX secolo i magrebini si sono trasferiti in Francia perché la loro terra era stata colonizzata dagli europei. In Italia, recentemente, il numero dei lavoratori stranieri è aumentato. Ciò ha contribuito all’aumento della popolazione, delle religioni, e sono cambiati i modi di fare. L’Europa, grazie al Melting Pot, conosce un sacco di lingue, fa aumentare il turismo, conosce cibi diversi dai nostri tradizionali. Proviamo a pensare a quanti cibi stranieri mangiamo!! Inoltre c’è anche la libertà di culto, ci sono un sacco di religioni diverse, interessanti e con delle caratteristiche che magari neanche noi conosciamo. […] Sono tutte diverse, per questo nessuna è da sottovalutare. Un po’ come noi, tutti diversi, ma speciali sempre in qualcosa.

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Melting Pot (futuro)

Tutti sappiamo che nel passato ci sono state moltissime guerre per le diversità culturali e, per evitare che questo continui, vorremmo che l’Europa in futuro non rimanesse solo un’unione, ma si unisca ancora di più per formare uno Stato. Questo favorirebbe diversi aspetti: per esempio, adesso ogni zona ha la propria lingua, ma se in futuro diventasse una lingua sola potremmo comunicare senza interpreti o traduttori. L’inglese sembra fatto apposta: basterebbe semplicemente abituare i bambini già in tenera età a parlare inglese. 

Anche per l’economia è vantaggioso essere un’unico Stato perché sarebbe molto esteso e quindi avrebbe molti tipi di territorio diversi. In questo modo lo Stato sarebbe autonomo nel produrre merci e non avrebbe bisogno di importare, mentre farebbe affari nell’esportare. 

Per non avere più conflitti tra le diversità culturali e politiche bisognerebbe adottare un tipo di politica e una religione e questo unendo diversi aspetti che ha ogni singolo Stato, per formare una nuova cultura, cioè quella europea.

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Salad Bowl (futuro)

Sappiamo che quello che stiamo per dire può sembrare razzista, ma noi in tutti i modi cercheremo di non farlo sembrare. 

Noi preferiamo il Salad Bowl, perché così la gente non perde la propria cultura e la propria lingua, e anche perché cambierebbero anche le scuole se ci fosse il Melting Pot, in quanto gli studenti non potrebbero imparare una lingua diversa da quella ufficiale. 

Se chiedessimo alle persone cosa preferiscono tra il Melting Pot e il Salad Bowl, sceglierebbero subito il Melting Pot. Ma se riflettessero attentamente, sceglierebbero il Salad Bowl, perché così la loro cultura  non si dovrebbe fondere con nessun’altra. 

Ecco alcuni motivi per cui è meglio il Salad Bowl:

  • Con il Salad Bowl non ci sarebbe più razzismo, perché ogni cultura potrebbe esistere senza perdere la sua identità.
  • In Europa si parlano 24 lingue, ma se fossimo melting Polt se ne parlerebbe una sola e non arricchirebbe la nostra cultura. 
  • Se fossimo Melting Polt, ci sarebbe un unico cibo e non cibi particolari come, per esempio, il cous cous proveniente dall’Africa.
  • Grazie alle diverse religioni, ogni persona ha un modo diverso di vestirsi; per esempio, le donne musulmane, per la loro religione, indossano il velo. Oppure, i preti cristiani non possono sposarsi dal momento in cui decidono di diventare sacerdoti.

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La simulazione della discussione è proseguita poi prendendo in esame alcune ipotetiche proposte del Parlamento Europeo. Come reagiranno i sostenitori dei due modelli di fronte ai cambiamenti proposti?

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Scrittura di un libro di storia unico e uguale per tutti i paesi europei 

Emma (Melting Pot): Secondo me sarebbe una buona idea, ma ovviamente dovrebbe essere scritto in lingue diverse e sarebbe un po’ complicato ma non impossibile. Con questo metodo tutti sapremmo le stesse cose, e questo faciliterebbe in qualche modo la vita di tutti i giorni. Anche questa idea metterebbe in mostra come l’Europa sia unita.

Samuele (Salad Bowl): Di fronte a questo affronto non riesco a resistere e a non sfogare la mia ira. Per me questo libro non dovrebbe esistere. Se dovesse parlare di aspetti politici, religiosi, culturali, spero che non si avveri mai, perché ogni Stato è diverso e dovrebbe dimostrare a tutti questa diversità. Sentir parlare di un libro che accomuna tutta l’Europa non è possibile per me.

Riccardo (Salad Bowl): Io penso che creare un libro uguale di storia per tutti gli stati europei non abbia senso perché ogni Stato\paese ha una storia propria. Quindi credo che le persone debbano imparare quella del proprio Stato\paese. Scriverne uno uguale per tutti influenzerebbe anche le scelte di una persona. Io, essendo dalla parte del salad bowl, preferisco un libro per ogni Stato.

Gianna (Melting Pot): Un libro unico di storia sarebbe un vantaggio. Avremmo una unica storia, un unico passato. Questo significa che saremmo più uniti.

Zi Lin (Salad Bowl): […] In Europa, nelle scuole, nei libri di storia c’è scritto dove, quando e come sono nate quelle civiltà [di ogni Stato].

Letizia (Salad Bowl): Scrivere un libro di storia uguale per tutti toglierebbe alla gente la possibilità di conoscere la storia del proprio paese, ma conoscerebbe solo la storia dell’Europa. Ogni libro di storia dovrebbe raccontare la storia di quel paese (ma anche la storia degli altri e dell’Europa).

Alice (Salad Bowl): E’ molto complicato scrivere un libro sull’Unone Europea perché la storia della UE è l’unione delle storie di ogni Stato. Per scriverlo, bisognerebbe partire dal punto di vista degli Stati fondatori e poi andare avanti. […] E’ bello avere un proprio libro perché finito quello puoi leggerne un altro e imparare in modo più approfondito uno Stato. In un unico libro bisognerebbe sintetizzare.

Sara Elisabeth (Melting Pot): Sostengo pienamente l’idea del libro comune a tutti, perché metterebbe in mostra come l’Europa si è formata e come gli Stati si sostengono a vicenda, ma anche come sono nati i conflitti tra gli Stati. Farebbe sentire l’Europa più unita, perché avere una storia unica mette in mostra non cosa abbiamo di diverso, ma cosa abbiamo in comune.

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Creazione di un canale TV web europeo 

Margherita (Salad Bowl): Creare un canale TV non serve a niente, non penso che un francese voglia ascoltare delle notizie sull’Italia e neanche capirebbe. Sarebbe una perdita di tempo e un qualcosa di inutile, perchè non importerebbero informazioni di altri paesi e con lingue totalmente diverse. Non appoggio questa idea.

Sara Elisabeth (Melting Pot): Un’altra ragione [a favore del canale TV europeo] sarebbero le notizie stesse: i paesi si scambiano i propri problemi e sono informati delle situazioni di tutti gli Stati della UE e questo contribuirebbe alla collaborazione in Europa. Gli Stati si aiutano nei momenti difficili. Questo ovviamente succede già, ma può migliorare.

Martina (Salad Bowl): […] Se in quel canale si parla un’incomprensibile lingua, per alcune persone potrebbe essere un problema. Però, dall’altro lato potrebbe essere positivo, perché in quel modo, cioè ascoltando un’altra lingua, puoi impararla. Anche perché può servirti a comunicare con altre persone che parlano quella precisa lingua.

Emma (Melting Pot): Questa idea aiuterebbe molto. Ognuno saprebbe cosa succede nei diversi paesi, e secondo me sarebbe perfetto mettere la lingua audio in inglese e i sottotitoli aperti ad ogni lingua europea, nessuna esclusa, in questo modo tutti riuscirebbero a seguire quello che succede.

Riccardo (Salad Bowl): Crearlo sarebbe utile per una percentuale bassissima della popolazione europea,
perché tutti dovrebbero imparare l’inglese, ovvero la lingua internazionale, e impararlo sarebbe molto complicato per molti. Quindi questa cosa non la approvo.

Letizia (Salad Bowl): La creazione di un unico canale tv/web europeo toglierebbe alle persone la possibilità di guardare i propri canali preferiti, per esempio se ci fosse un canale unico le persone in Italia non potrebbero più vedere i canali in italiano ma in una unica lingua, stessa cosa per gli altri paesi.

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Sospensione del trattato di Schengen e chiusura dei confini contro le pandemie 

Margherita (Salad Bowl): Chiudere le frontiere potrebbe essere una bella idea per proteggere altri paesi da nuove varianti.

Letizia (Salad Bowl): La fine del trattato sarebbe una cosa buona, perché se si restasse del tutto uniti si finirebbe per mescolare le culture fra loro e sarebbe una perdita. Perché avere una cultura unica non darebbe valore all’Europa, ma avere tante culture sì. 

Emma (Melting Pot): Sono d’accordo, ma sotto un altro aspetto non sono d’accordo. Ovvero: avrebbe molto senso ripristinare i confini perché aiuterebbe a contenere la pandemia, ma tenere i paesi senza confini faciliterebbe molto il transito tra Stato e Stato.

Zi Lin (Salad Bowl): Chiudendo i confini contro le pandemie nessuno va da nessuna parte, i cinesi stanno in Cina e gli arabi stanno in Egitto […].

Sara Elisabeth (Melting Pot): Il trattato di Schenghen favorisce il Melting Pot perché senza confini i paesi si uniscono a formare un grande Stato. La fine di questo trattato significherebbe che gli Stati tornano più autonomi. Sfavorirebbe lo scambio di merci e visitatori europei. Le culture tornerebbero tutte diverse, gli Stati penserebbero solo a sé stessi e l’Europa sarebbe meno unita di quanto dovrebbe.

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Come avrete notato, sono stati esposti argomenti validi su entrambi i fronti. Alla fine si è deciso di non concludere la discussione, che verrà ripresa tra qualche mese, quando ne sapremo di più.

I materiali utilizzati per argomentare sono stati:

  • Dinucci, Dinucci, Pellegrini, Diario di viaggio. L’Europa: società, economia, cultura, Zanichelli 2017.
  • Jacques Le Goff, L’Europa raccontata ai ragazzi, Laterza 1998.
  • Alcuni video sulla piattaforma online MyZanichelli: “Agenda 2030: in che modi le minoranze etniche sono discriminate?”; “Ciak si impara! La società europea”; “Lingue e religioni d’Europa”.

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In copertina e nell’articolo: le classi terze dell’IC Leonardo da Vinci di Reggio Emilia in visita d’istruzione al Parlamento Europeo a Strasbourg (Francia), 2015-2016-2017.

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