Nosedive. I numeri (non) contano

Nel mese di ottobre del 2019, le classi 3D e 3E hanno visto a scuola un film di fantascienza, ne hanno discusso tutti insieme e ve lo raccontano qui sul blog (ATTENZIONE! SPOILER!).

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Il primo episodio della terza stagione della serie TV britannica “Black Mirror”, dal titolo “Nosedive” (in italiano tradotto con “Caduta Libera”), è ambientato in un mondo in cui chiunque, attraverso un’applicazione, può dare un giudizio da 1 a 5 stelle a qualsiasi altra persona. La media di questi giudizi porta ad un punteggio finale, che è anche il “valore” e l’importanza che viene attribuita ad una persona.
Nella società che viene raccontata in Nosedive, il punteggio è una priorità. Da questo dipendono molti servizi: il noleggio di un’automobile, un posto in aereo, e perfino la sanità.

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La protagonista di questo episodio, Lacie Pound, è invitata come damigella d’onore al matrimonio della sua amica d’infanzia Naomi. Il matrimonio di Naomi si terrà a più di nove ore di macchina da dove abita Lacie, così prenota un volo aereo per arrivare nella città dove si terrà la cerimonia, che avrebbe impiegato solamente un’ora.
Il suo volo però, viene cancellato, e una lite con un’assistente dell’aeroporto abbassa di molto il punteggio di Lacie, che decide di noleggiare un’auto per raggiungere Naomi. Lacie è sicura del fatto che il discorso che farà alle nozze della sua amica le frutterà molte stelle, che di conseguenza le alzeranno il punteggio.
Improvvisamente però la batteria della macchina che Lacie ha noleggiato si scarica. Fa giusto in tempo ad arrivare ad una stazione di servizio. Scopre però che quella stazione di servizio non possiede caricatori compatibili con la sua auto, il che fa scoppiare nuovamente una lite, stavolta con un dipendente dell’area di sosta. Questo nuovo litigio fa abbassare ulteriormente il punteggio della protagonista che, sconsolata, fa autostop sperando che qualcuno possa darle un passaggio.
Dopo un po’ di ore, passa di lì una camionista con un punteggio di 1.4 disposta a dare a Lacie un passaggio. All’inizio la protagonista è un po’ diffidente, ma alla fine accetta il passaggio della signora. Viaggiano insieme per tutta la notte, e la donna racconta a Lacie la sua storia: un tempo anche lei aveva un punteggio alto ed aveva popolarità, ma in seguito alla morte del marito la sua rabbia è salita e il suo punteggio si è abbassato. Forse per la prima volta nella sua vita Lacie ascolta l’opinione di una persona con un punteggio inferiore a 2.0.
Purtroppo, arriva l’alba e il viaggio di Lacie con la camionista si conclude, ma fortunatamente la ragazza trova un passaggio con un gruppo di cosplayer dirette ad una fiera. Riceve però un’inaspettata telefonata da parte di Naomi, che le chiede di non presentarsi al matrimonio, a causa del suo scarso punteggio. Lacie le avrebbe fatto fare una brutta figura con gli altri invitati, con punteggi molto maggiori.
La ragazza però decide che al matrimonio ci sarebbe andata comunque, così si fa prestare un quad, e arriva alla festa di nozze sporca di fango, con i capelli disordinati e con un punteggio vicino a 1.0. Ormai completamente impazzita a causa dell’alcool e della stanchezza, Lacie fa un discorso senza senso, lanciando accuse a Naomi e insultando suo marito. Quando comincia a terrorizzare gli invitati, impugnando un coltello e minacciando di morte il pupazzo fatto con Naomi quando erano piccole, la sicurezza è costretta a intervenire, il punteggio di Lacie scende sotto lo zero.
Una volta portata in prigione, viene privata del cellulare e dell’apparecchio elettronico posizionato sull’iride, rendendola così un’asociale. Dietro le sbarre incontrerà un ragazzo declassato come lei. Si libereranno del peso portato fino ad allora lanciandosi insulti e parolacce, cosa che non potevano fare prima.

 

LE RIFLESSIONI DEGLI SPETTATORI

ETTORE: Io credo che da un certo punto di vista il film sia molto vicino alla nostra realtà, perché c’è gente che vive sui social ed è finta, perché vuole solo like e visualizzazioni e che la gente la conosca. Però c’è anche gente che viene presa in giro e sminuita e che poi però arriva a conclusioni tragiche, perché non ne può più di essere presa in giro. Io non vorrei mai avere una vita come quella.

GIORGIA: Il film in realtà non è molto lontano dai nostri comportamenti, anche noi dipendiamo dal mondo dei social: fotografiamo ogni azione che compiamo, la “postiamo” e speriamo che la stessa diventi “virale” e popolare. […] La riflessione conclusiva che si ricava dal film è che oggi non riusciamo a vivere un momento senza l’aiuto di uno strumento tecnologico, perché cerchiamo sempre l’aiuto o l’approvazione di qualcun altro.

HUI: La protagonista è molto ossessionata dal suo voto, ogni volta che vede qualcuno gli dà cinque stelle per avere in cambio anche lei cinque stelle. Più il punteggio è alto, più ti puoi permettere sconti, case, macchine, lavori. […] Questo film è molto vicino a noi, e potrebbe essere un nostro domani, perché le situazioni del film sono presenti anche oggi, tranne l’app social, che però è molto simile ai social di oggi, su cui si mettono like e pollici in su… Lei viveva per i punti, pensava che il voto fosse tutto, ma solo alla fine ha capito che tutto quello era solo un voto.

TANIA: Io credo che questo film affronti (non del tutto) la realtà di oggi, perché in parte ha ragione. Perché la generazione di oggi ha molti pregiudizi, è una generazione che vuole essere perfetta ma non lo è. Penso che più andiamo avanti e più assomiglieremo alla situazione del film.

AIDA: Questo film è ambientato in un “pianeta” dove tutto ha un voto, le persone che ci vivono sono tutte legate tra loro e non pensano alla persona, ma solo al voto. […] Secondo me questo film fa pensare tanto, e insegna delle cose. Per esempio che se noi ci fermiamo solo perché abbiamo pochi like o persone che ci seguono, non ci accorgiamo delle cose che ci accadono intorno. Infatti il film lo fa capire, però la fine mi ha sconvolta un po’, cioè non me lo aspettavo un finale così. Mi aspettavo che riuscisse ad arrivare ai suoi obbiettivi.

SOFIA: Se fosse così il futuro, non mi piacerebbe viverci, perché appena fai qualcosa di sbagliato ti danno punti in meno e tenere un punteggio alto è difficile, e anche perché la maggior parte delle cose si fanno solo se hai un punteggio abbastanza alto. Questo film all’inizio mi sembrava noioso, ma poi è iniziato a piacermi.

ANTONIO: In un futuro non lontano da oggi, i social media hanno preso il sopravvento su tutto e tutti. […] Nel film, nessuno ha la libertà di fare ciò che vuole, poiché per fare qualsiasi cosa, hanno bisogno di un certo numero di stelle. […] Il film mi è piaciuto perché fa riflettere su quello che ci accade. Anche noi a volte siamo felici per un like, o preferiamo parlare con certi ragazzi piuttosto che con altri. Essere liberi di pensare con la propria testa, però, è la cosa più bella al mondo.

BASSIR: Lacie trova la storia della camionista “ridicola”, affermando che non ce l’avrebbe mai fatta senza valutazione e che difficilmente sarebbe riuscita a farsi una famiglia, trovarsi un lavoro, ecc… Questo fa capire che ormai Lacie fa parte del sistema e che segue la massa. […] Nosedive è stato tra i film più interessanti e “realistici” che ho visto finora. Ora non siamo molto lontani dal film, i social sono come le valutazioni e le stelle sono come i “mi piace”. Continuando così si potrebbe davvero fare la fine del film.

FEDE ZHI GUANG: Lacie va al matrimonio della sua amica per veder crescere velocemente il suo punteggio, ma anche la sua amica vuole alzare il suo punteggio, e per questo invita i suoi vecchi amici e i suoi compagni attuali. Questo significa essere avido di punti.

CECILIA: Io non sono d’accordo che la gente venga giudicata da come è per finta, perché nella realtà raccontata dal film nessuno è com’è davvero. […] Il regista non è interessato più di tanto all’algoritmo tecnologico, altrimenti l’avremmo definito un argomento di hard sf (fantascienza tecnologica), invece è di social sf (fantascienza sociale).

NICOLE: Lacie passa dal vivere solo di apparenze al non contare nulla per la società, in poco tempo. All’inizio possiamo chiaramente notare come il comportamento della protagonista sia falso, quasi ipocrita, con il solo fine di ottenere nuove stelline sul suo account. A Lacie non sono permessi errori.

Anche oggi, la società posta fotografie e storie sui social con l’intento di apparire perfetti, impeccabili e infallibili. Desideriamo dimostrare a tutti che la nostra vita è invidiabile, e che noi siamo davvero felici. Questo spesso con lo scopo di guadagnare rispetto e stima.

Il mondo raccontato in questo episodio, in fondo, non è molto distante dal nostro. Tutti si giudicano sulla base di un numero, senza neanche conoscersi. Sono tutti così impegnati ad apparire senza pecche, che si perde quasi l’umanità. In una scena vediamo che Lacie ha perfino un manager ad aiutarla ad alzare il punteggio. Le specularità con il mondo odierno sono molte, e molte sono le lezioni che possiamo imparare da questo mondo (quello di Nosedive), che sembrerebbe non essere altro che un’esagerazione del mondo in cui viviamo noi. “I numeri non contano”.

YING: In questo film c’è un fatto paradossale: la protagonista (come del resto tutti gli altri individui della società) si libera solo in prigione. Nella società del film, le persone che hanno più stelle delle altre possono fare tutto. Sono privilegiati. Ci sono certi dettagli che dimostrano che si tratta di un futuro, per esempio, per loro la macchina elettrica è antiquariato. Le scene presenti in codesto film sono praticamente tragicomiche.

Si privilegia l’aspetto dell’apparenza, non della concretezza. Tutti accettano quell’aspetto effimero. Ma le persone con più stelle sono le più ricche, quelle che ne hanno di meno sono più povere. L’apprezzamento sociale è correlato alle stelle. La linea dell’approvazione e quella dello status sociale coincidono. La valutazione è più oggettiva della verità.

Questo sistema ha tolto l’affetto del marito della camionista, che dice: “Da allora ho cominciato a farne a meno”. Lei è un esempio di persona che ha abbandonato le valutazioni, ed è uscita da quel mondo. Quindi, possiamo individuare due tipi di vite: una vista da dentro al sistema, e l’altra vista da fuori.

Riprendendo la questione di Susan (la camionista), possiamo dire che ha vissuto dentro quel tipo di mondo ed ora giudica i problemi dall’esterno. Lacie, dopo aver sentito i consigli di Susan, dice convinta che la sua situazione è diversa, perché deve fare ancora tutto, deve ancora salire. Lei ragiona con la logica del sistema, non riesce ad uscirne: non ha ancora subìto la sconfitta. In pratica stiamo parlando dell’isolamento sociale. La vera punizione, la cosa peggiore, non è mettere le persone in carcere, ma togliere loro la possibilità di valutare e di essere valutati. E’ come essere poveri.

[…] In questo film l’uomo mette le proprie paure. L’autore parla agli uomini del suo tempo. Nascono gruppi sociali chiusi (gerarchie sociali). Per esempio, se uno è disoccupato lo sarà per sempre, perché un architetto di successo non può stare con lui, sennò riceverebbe punteggi negativi. La protagonista si autoconvince di essere felice, ma sa che nella sua realtà non potrà mai esserlo. […] La vera domanda da porsi è: che cosa ci distingue ancora da loro?

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CECILIA, NICOLE (2019)

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  • Titolo originale: Nosedive
  • Serie: Black Mirror (S3Ep1)
  • Diretto da: Joe Wright
  • Scritto da: Charlie Brooker, Michael Schur, Rashida Jones
  • Durata: 63 minuti
  • Produzione: UK, 2014

Le immagini di questo articolo sono fotogrammi del film e del trailer tratte dal web. Altre sono illustrazioni presenti nelle recensioni scritte da noi.

 

 

 

 

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