Parole di donne

Abbiamo letto due miti greci: Perseo e Medusa e il vaso di Pandora. Ci abbiamo ragionato e abbiamo scoperto che erano due miti nati in una società patriarcale (maschilista). In entrambi i miti le ragazze perdono: nel mito Perseo e Medusa, la protagonista muore ma dal suo sangue nasce Pegaso (un cavallo alato). Invece nel mito il vaso di Pandora, la protagonista viene sfruttata da Zeus (re degli dei) per punire gli uomini, senza averne colpa. Con la classe 1D (IC Da Vinci di Reggio Emilia, a.s. 2020/2021) ci siamo messi nei panni delle protagoniste e abbiamo cercato di ribaltare l’esito del mito e il suo significato.

Karim, Camilla, Valentina, Mavi

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Medusa parla con Perseo

Maschera di bronzo francese della fine del XIX secolo. Il Metropolitan Museum of Art di New York ha dedicato a Medusa una mostra nel 2019.

Perseo arriva sull’isola di Medusa. Quando Medusa lo vede, inizialmente pensa che lui sia venuto per salvarla. Speranzosa, lei inizia a parlargli.

Medusa: “Per fortuna, dopo secoli di solitudine, qualcuno è arrivato, forse a salvarmi?”.

Perseo: “Salvarti? Perché dovrei salvare te, che sei un mostro malvagio e pericoloso per noi uomini?”.

Medusa: “Io non sono sempre stata un mostro; ero anche io un’umana, come te, tempo fa. Dammi l’opportunità di raccontarti la mia storia… Sono nata mortale, l’unica mortale tra le mie sorelle Gorgoni. Ho vissuto la mia adolescenza in modo normale, in mezzo alle mie amiche e ai miei amici. Non sapevo che il dio Poseidone fosse innamorato di me; un giorno, all’improvviso, mentre mi trovavo al Tempio di Atena, arrivò Poseidone e mi violentò.
In quel momento mi sentii terrorizzata e inorridita, ma soprattutto delusa: fino a quel momento avevo sempre pensato che gli dei ci proteggessero”.

Una Medusa italiana (ca 1860-70), in pietra d’onice. Metropolitan Museum of Art, New York.

Perseo: “Mi dispiace per quello che hai passato; ma non puoi prendertela con noi maschi, solo perché tu donna sei stata violentata, pietrificandoci quando proviamo ad avvicinarti. La tua condanna te la sei scelta tu, quando hai scelto di avere questi poteri soprannaturali”.

Medusa: “Ti sbagli: lasciami finire la mia storia, e capirai perché sono così mostruosa; come vedi, io ti sto parlando e ancora non ho deciso di guardarti negli occhi per pietrificarti, anche se avrei potuto farlo; e, se fossi veramente cattiva, lo avrei già fatto. Ma non sono così per mia scelta, anzi: è stata Atena a rendermi così. Ora ti spiego: Atena se l’è presa con me perché Poseidone mi ha violentata nel tempio dedicato a lei, e perché aveva invidia della mia bellezza: per questo motivo mi ha trasformata in mostro, trasformando i miei capelli in serpenti, e i miei occhi in armi pericolose”.

Perseo: “Non sapevo nulla della tua storia: al mio villaggio vieni descritta solo come un mostro da cui scappare; io sono stato mandato qui per ucciderti, e liberare l’umanità dal tuo pericolo.
Ho deciso, però, di liberarti, e di raccontare a tutti la tua vera storia. Chiederò aiuto agli dei affinché venga giustamente punito Poseidone, vero colpevole della tua condizione.
Tu non sei solo quello che si vede oggi, sei stata anche altro, e d’ora in poi la tua storia deve essere conosciuta”.

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Pandora parla con Zeus

Una Pandora stile fantasy apparsa sul web nel 2008.

Zeus va da Pandora, per sgridarla, ma un po’ è anche soddisfatto perché il suo piano è perfettamente riuscito. Il dio esclama: “Bene, sei caduta nella mia trappola!”. Pandora risponde: “E così mi hai sfruttata creandomi come inganno per gli uomini!”. Zeus sogghigna e subito chiarisce: “Sono io il capo, e nessuno può superarmi in intelligenza e furbizia. Sono io che ti ho creata!”.

Pandora si sente offesa. Però controbatte: “E se io andassi dagli uomini e dicessi loro che il vaso era tuo? Sul vaso potrei incidere il tuo nome, e rimarrebbe per sempre”. Zeus ribadisce: “Credi che ti daranno ragione solo perché sei una fanciulla? Nessuno crederà a una donna, – e aggiunge con arroganza – sei nella rete!”.

Un disegno di Pandora sulla galleria online “Painting Valley”, 2021 (CC BY-NC 4.0 Licence).

Pandora è delusa da sé stessa, si sente sottovalutata e comincia a piangere. Zeus non è per nulla clemente, anzi la aggredisce: “Io e gli altri dei ti abbiamo donato la bellezza, l’unica bellezza che esiste, e tu non ti sei accontentata”. La ragazza prontamente sottolinea: “Si, ma mi hai donato anche il vaso! Cosa devo pensare io adesso? Che gli amici degli uomini non sono più gli dei ma sono quelli che li hanno aiutati nelle situazioni difficili?”. Poi prosegue: “Efesto è il mio creatore, forse lui mi potrà aiutare, non si lascia ingannare dall’apparenza…”.

Zeus la interrompe: “E’ inutile che cerchi aiuto tra gli dei, sono dalla mia parte. Efesto stesso, che è mio figlio, ha tradito Perseo confessandomi che era stato lui a rubare il fuoco”.

Pandora non si lascia sconfiggere. Mentre si allontana per tornare tra gli uomini e prepararli alla guerra contro l’ira di Zeus, la ragazza grida: “Io so il tuo punto debole, la tua ira. Senza quella non vai da nessuna parte. Parlerò agli uomini, sarò chiara, guiderò la loro curiosità, e li porterò fin là sull’Olimpo, la casa dei miei creatori!”.

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Questa lezione di Italiano/Educazione Civica è stata condotta dal prof Marco Cecalupo e dall’educatrice Alessia Ferrari. In copertina: statua di Afrodite, detta “Venere di Milo”, al Museo del Louvre, Parigi (Francia), agosto 2015.

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