Giustizia è fatta!

Le classi 3D e 3E dell’a.s. 2016/2017 svolsero un laboratorio di storia sulla vicenda giudiziaria di un ragazzino polacco, Walerjan Wrobel, condannato a morte da un tribunale nazista nel 1942. Il riferimento storiografico da cui erano tratti i materiali del laboratorio era il libro dello storico tedesco Christoph Ulrich Schminck-Gustavus, dal titolo eloquente: “Mal di casa”. La traccia didattica del laboratorio era quella suggerita da Antonio Brusa, docente di Didattica della Storia.

Al termine del lavoro di ricostruzione storica, gli studenti furono invitati a scrivere due brevi articoli di giornale: il primo immaginando di essere redattori nel 1942, all’epoca della sentenza di morte da parte del Tribunale di Brema; il secondo, il giorno successivo all’annullamento della sentenza, avvenuto grazie alla ricerca dello storico. Pubblichiamo alcuni esperimenti di scrittura di quell’anno e del 2018/2019, quando il laboratorio è stato ripetuto nella classe 3A. Ricordo bene che quando un’alunna consegnò due fogli che recavano lo stesso titolo, le dissi: “Ma hai sbagliato!”, e lei rispose prontamente: “Prof, li legga!”. Beh, fatelo anche voi…

.

GIUSTIZIA E’ FATTA

Oggi, 26 agosto dell’anno 1942, comunichiamo la lieta notizia dell’esecuzione capitale, eseguita nel giorno di ieri, del parassita del popolo tedesco Walerjan Wrobel.

Il delinquente, un sedicenne polacco, è arrivato nella città di Brema nel 1941, dopo aver chiesto di poter lavorare nel nostro paese. Wrobel, che ha avuto la fortuna di essere ospitato nella grandiosa Germania, non ha voluto ricambiare gli aiuti che il popolo tedesco gli ha dato; ma al contrario ha danneggiato la sua forza di resistenza. Il polacco, come dimostrano le testimonianze delle donne presso cui lavorava, era infatti scansafatiche, non si impegnava come avrebbe dovuto e ha commesso un crimine più grave, che gli è costato la morte… Ha incendiato infatti il fienile del casolare presso cui aveva trovato lavoro, colpendo così i suoi generosi ospiti e il popolo tedesco tutto.

La condanna a morte di questo delinquente polacco costituisca un monito per tutti i parassiti che si nutrono a spese della nostra gloriosa nazione!

GIUSTIZIA E’ FATTA

Avete mai sentito parlare di Walerjan Wrobel?

Era un giovane polacco, venuto volontario in Germania per lavorare nel 1941. Walerjan, però, non capiva la lingua ed era un sedicenne lontano da casa. Questi fatti hanno contribuito a far crescere in lui nostalgia, disillusione e sconforto, che l’hanno portato a incendiare il fienile del casolare presso cui lavorava. Walerjan, in realtà, non aveva cattive intenzioni: voleva soltanto trovare un diversivo che gli permettesse di tornare a casa, dalla sua famiglia che lo aspettava a braccia aperte. Questo, però, il regime nazista non lo aveva certo voluto capire: Walerjan non era visto da chi lo ha processato come un ragazzo qualsiasi, impulsivo ed inesperto, ma come un polacco privo di umanità e di diritti. Walerjan, in quei tempi in cui la vista di tutti era annebbiata da odio e distruzione, è stato additato come un “parassita del popolo tedesco”, come diceva testualmente la legge in base alla quale è stato condannato e giustiziato il 25 agosto 1942.

Adesso siamo però fieri di annunciare che ieri, 16 novembre 1987, la Germania finalmente ha aperto gli occhi e ha accettato la realtà, ammettendo gli errori commessi in passato e ritornando sui suoi passi: la sentenza che condanna Wrobel è stata annullata dal tribunale di Brema… La giustizia, quella vera e che nasce dalla democrazia, è sempre più vicina.

MATILDE, 2017

ELIMINATO PARASSITA POPOLO

Oggi, 26 agosto 1942, è una data molto importante.

Siamo onorati di annunciarvi che il parassita del popolo, di origine polacca, Walerjan Wrobel, è stato giustamente giustiziato.

Come sostiene Hitler, egli non aveva il diritto di vivere; l’incendio appiccato da questi danneggiava la resistenza del popolo tedesco. Non ha saputo neanche, a causa del suo ritardo mentale, capire le conseguenze di ciò che ha fatto.

Ora non c’è più pericolo, è stato rimosso, eliminato.

IL POPOLO TEDESCO E’ CAMBIATO, ANNULLATA LA SENTENZA A WROBEL

Heinrich Hannover, avvocato di Brema, ha chiesto l’annullamento della sentenza contro Walerjan Wrobel.

Oggi, 16 novembre 1987, il tribunale di Brema ha quindi dichiarato nulla questa sentenza del 1942 da parte del tribunale speciale.

IL POPOLO TEDESCO È CAMBIATO.

“La condanna al ragazzo è stata ingiusta ne siamo consapevoli, non meritava di morire, ma ormai è successo; dobbiamo liberarci del passato ricordandolo e correggendo gli errori passati”.

Queste sono le parole della ormai NUOVA GERMANIA.

CATERINA, 2017

ANNIENTATO

IL PARASSITA

DEL POPOLO TEDESCO

BREMEN LESUM, Ieri 25 agosto 1942, è stato giustiziato il parassita del popolo tedesco Walerjan Wrobel, la cui storia ha fatto molto scalpore.

Si era trasferito volontariamente in Germania per lavorare ed era stato accolto come un figlio dalla giusta vedova, la signora M., incendiandone a tradimento il fienile.

Colpevole di un gravissimo atto contro il popolo tedesco, all’età di sedici anni, il 29 aprile 1941 ha tentato di mettere in pericolo e di indebolire la forza di resistenza del popolo che l’aveva accolto, meritando la pena di morte, come afferma l’articolo 3.

Non è stata accettata la richiesta di grazia, poiché in quanto polacco non è considerato minorenne e perché, pur essendo ritardato mentale, si è reso conto di commettere un torto verso il popolo tedesco.

Per tali motivi, secondo la legge contro “gli insetti nocivi del popolo” emanata da Hitler il 5 settembre 1939 giustizia è stata fatta.

ANNULLATA SENTENZA SPECIALE: WALERJAN ERA INNOCENTE

Bremen Lesum, 17/11/1987. L’avvocato Hannover di Brema ha chiesto l’annullamento della sentenza contro Wrobel del 1942 che dichiarava il polacco colpevole di un delitto doloso verso il popolo tedesco e che lo condannò a morte.

Tale richiesta si spiega con il tentativo da parte dei tedeschi di liberarsi di un passato buio e con il processo di denazificazione: è proprio ricordando e riflettendo sugli errori del passato che si può migliorare il presente ed evitare di commettere gli stessi sbagli in futuro.

Condannare a morte Wrobel è stato un errore perché era solo un ragazzo fragile, vittima di un trauma infantile, di buone intenzioni nonostante i limiti dell’età e del fisico e della mente e non un criminale.

Il 16 novembre 1987 il tribunale regionale di Brema ha dichiarato nulla la sentenza del tribunale speciale del 1942.

L’avvocato difensore riteneva che il giovane polacco meritasse di vivere. Come dimostrano molti documenti, Walerjan era considerato uno squilibrato o comunque un ragazzo con molte difficoltà nell’integrazione, che appiccò fuoco solo per farsi cacciare via da Brema, infatti era anche malato di nostalgia di casa; in più le conseguenze del delitto sono state irrilevanti, anzi, dopo aver incendiato il fienile aveva contribuito a spegnerlo.

La causa della morte era perciò la RAZZA. Difatti polacchi e tedeschi erano in guerra e i nazisti non hanno neanche considerato la giovane età di Walerjan; aveva appena compiuto 16 anni, ma sia fisicamente che mentalmente ne dimostrava molti meno.

GIACOMO, DAMIANO, 2017

Giusta punizione per il sabotatore polacco

Il sedicenne polacco Walerjan Wròbel, lavoratore agricolo, è stato condannato a morte per incendio doloso ai danni della nazione tedesca. Il giorno 29-04-1941 Wròbel ha rubato un pacco di fiammiferi dalla casa della sua padrona e ha appiccato fuoco in una fattoria tedesca per poter poi lasciare il posto di lavoro. Ma egli non aveva pensato ai gravi danni che questo avrebbe recato: il casolare sarebbe andato distrutto e sarebbero bruciati otto vitelli che si trovavano nella stalla al momento dell’accaduto. Il ragazzo ha addirittura negato davanti alla Gestapo ma ha poi confessato tutto in seguito. In oltre il ragazzo aveva già tentato la fuga il giorno 25-4-1941 senza successo. Ora Wròbel, dopo essere stato condannato a 9 mesi di lavori forzati, ha ricevuto finalmente una giusta punizione. È bene che si sappia che nulla potrà intralciare la Germania nella sua vittoria.

La vecchia Germania ha sbagliato, si deve rimediare

La condanna espressa dal tribunale speciale di Brema è stata una condanna assolutamente esagerata per il povero sedicenne polacco Walerjan Wròbel. Egli era un ragazzo con problemi mentali e non di certo molto forte fisicamente, questo non avrebbe potuto, in alcun modo, causare problemi gravi alla nazione. Eppure questo atto fatto dal ragazzo, ormai disperato per la troppa nostalgia di casa, è stato riconosciuto come un crimine ai danni della Germania. Alcune persone hanno anche cercato di difenderlo, tra cui anche l’accusa in un certo momento ha ammesso che la pena di morte non era necessaria, ma questo è servito solo a prolungare la sua condanna e a rallentare l’arrivo del giorno della sua morte, e da quello che racconta il suo amico nel campo di Neuengamme questa può essere già un’enorme tortura. Anche se dopo tanti anni, la Germania si dispiace per questo caso davvero ingiusto, e di certo se ne ricorderà. È un’enorme vergogna per questa nazione, un altro dei moltissimi segni indelebili che ha addosso dopo il nazismo e Hitler. Pertanto oggi 18-11-1987 la Germania chiede umilmente scusa al ragazzo polacco Walerjan Wròbel per la sua orrenda condanna.

FRANCESCA, 2017

Zeitung von Bremen – 26 august 1942

IL PARASSITA WALERJAN WROBEL

E’ STATO ELIMINATO!

Il nemico e pericolo del popolo tedesco Walerjan Wrobel è stato giustiziato ieri, nelle prime ore del mattino.

Il parassita era colpevole di aver incendiato un fienile a danno dell’economia tedesca e dei nostri soldati in guerra, ai sensi dell’articolo 306; aveva inoltre anche tentato tentato la fuga dal suo luogo di lavoro appena una settimana prima dell’incendio.

L’esecuzione è stata messa in atto nel carcere di Amburgo, come giustamente voleva il nostro Führer e come è giusto che sia accaduto.

Il poveraccio era anche un ritardato mentale e faceva molto probabilmente parte di qualche losca organizzazione polacca.

Giornale quotidiano 17 novembre 1987

ISTANZA SU WALERJAN WROBEL

E LA SUA CONDANNA

Lo storico dei diritti Schminck-Gustavus ha ritrovato una cassetta di documenti di epoca nazista riguardante un caso svoltosi nel 1942, a Brema, che trattava di un lavoratore agricolo polacco di nome Walerjan Wrobel. Questo sedicenne era stato accusato e condannato a morte per aver solo incendiato un fienile.

Il ragazzino venne giustiziato il 25 agosto 1942 nel carcere di Amburgo.

E adesso, a distanza di quarantacinque anni, l’avvocato tedesco Heinrich Hannover ha chiesto l’annullamento della sentenza contro Walerjan e la sua istanza ha avuto giustamente successo: Walerjan non aveva mai fatto parte di nessuna organizzazione polacca, era solo un povero sedicenne che voleva tornarsene a casa, anche se ideò un metodo poco furbo per riuscirvi.

Anche se all’epoca aveva solo sedici anni, la legge per i minorenni non fu applicata, solamente perché polacco, e questo è soltanto uno dei tanti esempi della crudeltà del regime nazista.

I tedeschi hanno quindi capito e si sono pentiti del loro errore, annullando questa sentenza?

SOFIA, 2017

LA GERMANIA SEMPRE PIU’ PURA

25/8/1942. Oggi è stato eliminato un altro parassita, un ragazzino Walerjan Wrobel di razza polacca che ha incendiato un notevole potenziale agricolo del nostro paese, mettendo a rischio il cibo dei nostri potenti soldati e della Germania intera. Questo ragazzo è venuto in Germania come volontario per lavorare in un casolare che offriva ottimi servizi rispetto ai suoi diritti da polacco. Dopo quindici giorni di lavoro regolare ha deciso di scappare rubando qualche vestito alla sua datrice di lavoro e il 29 aprile 1941 ha appiccato il fuoco nel fienile dove lavorava.

Se la polizia non lo avesse fermato avrebbe sicuramente fatto danni alla nazione, così i giudici hanno deciso di condannarlo alla pena di morte.

Ribellarsi contro noi ariani non conviene perché siamo di razza superiore, siamo più forti di chiunque altro!

UN ALTRO PASSO AVANTI

16/11/1987. L’avvocato Hannover di Brema ha chiesto l’annullamento della sentenza avvenuta circa 40 anni fa contro Walerjan Wrobel, un ragazzino polacco considerato di razza inferiore dai nazisti. Oggi la Germania ha compiuto un altro passo avanti nel lungo percorso di denazificazione.

Questo ragazzo di appena sedici anni è venuto in Germania per aiutare la sua famiglia, povera, che viveva in un fienile perché la casa era stata bruciata. Dopo due settimane ha provato a scappare con dei vestiti perché aveva nostalgia di casa. Non riuscita la fuga ha provato a incendiare con un fiammifero il suo posto di lavoro, un fienile, e subito dopo ha aiutato a spegnere l’incendio. Walerjan è stato condannato a morte per un incendio che secondo i nazisti ha danneggiato la forza di resistenza del popolo tedesco. Ci sono stati alcuni giudici che l’hanno difeso dicendo che il crimine non ha ostacolato la Germania e che un ragazzo gracile come lui non poteva creare problemi gravi, perciò chiedevano di graziarlo della pena di morta portandolo in un campo dove avrebbe svolto i lavori forzati.

Wrobel è stato ucciso il 25 agosto 1942 ed oggi è stato denazificato, “da me e da tutto il popolo le più grandi scuse a lui e alla sua famiglia”, ha detto il presidente del Tribunale.

VIOLA, 2017

E’ morto il piromane

(1942)

Nella giornata di ieri finalmente è stato decapitato un parassita del popolo – detto anche “la spina nel fianco della Germania”. Il nome di costui è Walerjan Wrobel, accusato di aver dato fuoco ad un fienile, commettendo così un atto di piromania contro la Germania, e danneggiando così i nostri soldati che ogni giorno vanno incontro alla morte per poter salvarci la vita e garantirci la protezione nelle strade. Ma ormai vendetta è stata fatta in nome della madrepatria Germania, e noi vi promettiamo che tutti quelli della sua razza periranno nel tentativo di distruggere il nostro impero con nessun risultato, perché da parassiti come lui sarà il Führer a proteggerci. E questa è una promessa.

AMADOU, 2017

25 AGOSTO 1942

Continua l’eliminazione dei parassiti!

Un polacco, di nome Walerjan Wrobel, trasferitosi in Germania per lavorare, mandato poi al casolare di una vedova come contadino, compie un attentato probabilmente per mezzo di società polacche.

L’accaduto è successo in questo modo: il criminale cercò di dare fuoco al fienile, quindi cominciò a scappare ma, in seconda battuta, per non dare nell’occhio e rivelare la propria colpevolezza, cominciò ad aiutare le forze dell’ordine a spegnere l’incendio.

Il polacco è stato ovviamente condannato alla pena di morte, com’è giusto per tutti i polacchi appartenenti ad un’associazione per delinquere.

DAVIDE, 2017

E’ MORTO IL PARASSITA !!!

Nella giornata del 25 agosto (1942) è stato giustiziato Walerjan Wrobel. Il ragazzo polacco è arrivato in Germania il 15 aprile 1941, per lavorare in un casolare. Ma evidentemente non amava questa nazione, anzi, era venuto solo per fare danni.

Infatti prima ha cercato di scappare e infine ha cercato di bruciare tutto per tornare in Polonia.

Walerjan è stato processato per aver disturbato tutto il popolo tedesco, e la decisione presa sembra la più giusta.

LA STORIA DI WALERJAN WROBEL

Nei vecchi archivi del Tribunale di Brema è stata ritrovata la storia di un ragazzo polacco, Wrobel, ucciso perché aveva cercato di bruciare il casolare in cui lavorava, in Germania.

E’ stato processato perché ha “disturbato” il popolo tedesco.

Questo ritrovamento è molto importante, perché farà capire agli storici l’organizzazione tedesca durante i processi, ma anche per sapere la storia di un detenuto straniero. A ritrovare questa storia è uno storico di nome Schminck-Gustavus, che si interesserà di questa storia.

RICCARDO, 2017

LA GIUSTIZIA VINCE OVUNQUE

1942

Si crede, per non dire che si è certi, che la Germania non abbia mai avuto tempi in cui trionfo e giustizia siano mai stati così presenti ed equilibrati.

Di quest’ultima soprattutto ne è un esempio il processo di ieri, in cui abbiamo (noi tedeschi) dimostrato a quei traditori dei polacchi che non siamo persone ignoranti che non si sanno gestire e che si lasciano sfuggire certi elementi pericolosi per la Germania, che non si lasciano condizionare dal fatto che il personaggio in questione sia molto giovane.

Perché le regole sono regole, e un criminale polacco, per quanto giovane, rimane sempre uguale a ogni altro criminale polacco, e quindi da condannare senza lasciargli nemmeno la più piccola speranza di potersi salvare.

Perché, se si salvasse senza pagare le conseguenze delle proprie azioni, non solo resterebbe un pericolo per tutto il popolo tedesco, ma diventerebbe ancora più pericoloso, avendo l’idea che non gli succederà niente, anche nel caso decidesse di fare qualcosa di contrario alla legge. Invece così sarà più difficile per chi ha le stesse intenzioni di Walerjan Wròbel (il polacco condannato) di portarle avanti ugualmente, dopo che avrà capito cosa lo aspetta se si mette contro il popolo tedesco.

LA GIUSTIZIA E’ IMPARZIALE, CHI LA RAPPRESENTA NON SEMPRE

1987

Bisogna che chi rappresenta la giustizia sia imparziale, sempre e con chiunque, se non si vuole rischiare di ripetere il processo del 1942 al polacco Walerjan Wròbel, che ebbe una condanna già decisa in partenza, dato che anche il suo difensore era nazista.

Dai documenti risulta che Walerjan, essendo andato di sua volontà a lavorare in Germania (ma di sua volontà fino a un certo punto, non avendo più una casa, bruciata dalla guerra tedesco-polacca) ed essendo stato mandato a lavorare in una fattoria dove non si trovava bene per il troppo freddo e il troppo poco cibo, diede fuoco a quest’ultima per essere rimandato dalla sua famiglia. Così facendo avrà di sicuro dimostrato di non pensare alla conseguenze di quello che faceva, ma di certo la punizione giusta non sarebbe stata quella che invece ha avuto, cioè la pena di morte, considerando il fatto che i danni causati erano poco o niente, e che lui stesso ha aiutato a spegnere l’incendio. Ma il fatto di avere anche il difensore (oltre a tutti gli altri) nazista non gli è certo stato d’aiuto durante il processo. Processo che si è svolto in poco tempo, come se avessero già deciso ancora prima di iniziarlo quale sarebbe stata la condanna.

BIANCA, 2019

il laboratorio è tratto da:

Antonio Brusa, Scipione Guarracino, Alberto De Bernardi, L’Officina della storia, Laboratorio 3, Ediz. Scol. Bruno Mondadori 2008 (a cura di Francesco Impellizzeri)

le fonti sono ricavate da:

Christoph Ulrich Schminck-Gustavus, Mal di casa. Un ragazzo davanti ai giudici 1941-1942, Bollati Boringhieri 1994 (prima ed. or. 1986).

su questa vicenda sono stati prodotti anche un film (Das Heimweh des Walerjan Wróbel, 1991, di Rolf Schubel) e uno spettacolo teatrale (Mal di casa, una storia vera, della compagnia teatrale Linguaggi Creativi di Milano).

Lascia un commento