Mescolafiaba #1

Noi studenti e studentesse di 1D e 1E (Leonardo da Vinci di Reggio Emilia, a.s. 2020/2021), prima di iniziare a studiare le fiabe ci siamo chiesti: chi sono i personaggi delle fiabe? Qual è la struttura tipica di questo testo? I luoghi delle fiabe sono solo indicati o anche descritti? A cosa servono le fiabe? Come circolano? Contengono una morale? Quali sono le differenze e le analogie tra favola e fiaba?

Qualche risposta l’abbiamo trovata, poi a dicembre abbiamo voluto divertirci in un laboratorio di scrittura dal titolo “Mescolafiaba”. Avevamo a disposizione una decina di fiabe da tutto il mondo, e alcune possibilità di riscrittura, per esempio l’inversione dei ruoli, l’intreccio di più storie o la modernizzazione di una fiaba antica. Ecco alcuni dei nostri testi:

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Il Blackout

C’erano una volta due fratelli, si chiamavano Hänsel e Gretel. Vivevano in una casetta piccola vicino al bosco ed erano molto poveri. Un giorno la loro matrigna li abbandonò nel bosco e i bambini si persero. Fin qui la conoscete tutti, vero? E scommetto che sapete anche come va a finire! Ma in realtà c’è un grosso pezzo che non conoscete e che io adesso vi racconterò: mentre vagavano nel bosco, Hänsel e Gretel incontrarono una bambina di nome Cappuccetto Rosso e stupiti le chiesero: “Cosa ci fai qui, Cappuccetto Rosso? Questa è la nostra fiaba, torna nella tua!”. Ma Cappuccetto Rosso rispose: “Ehi, ragazzi! Calmatevi! Questa è la mia fiaba! Guardate: quella è la casetta della mia nonnina!”.

Gretel cominciò a piangere. “Ci siamo persi addirittura in un’altra fiaba, Hänsel! E adesso come facciamo?”.

“Forse posso aiutarvi! – disse Cappuccetto Rosso – Ho un navigatore, se vi può servire!”. Ma Hänsel scosse la testa: “Ricorda che la nostra è una fiaba antica! Non possiamo usare un navigatore!”.

In quel preciso istante sentirono dei passi pesanti e si voltarono. Videro l’Orco con le penne che si avvicinava e gli chiesero perché ci fosse tutto quel caos. “C’è stato un blackout delle fiabe che le ha mischiate tutte! – spiegò l’Orco – Io però forse riesco a mettere tutto a posto, ma…”. “Sii!!”, esclamò Gretel entusiasta, ma dopo aver incrociato lo sguardo furioso dell’Orco, mormorò: “Mi scusi signor Orco, continui pure”. “Ma – proseguì l’Orco – voi dovete stare in assoluto silenzio, sennò non riesco a concentrarmi!”. Dopo aver detto questo si nascose dietro a un cespuglio e cominciò a pensare.

Mentre l’Orco pensava e gli altri provavano a comunicare attraverso disperati gesti, la strega di Hänsel e Gretel si era stufata di aspettarli alla sua casetta e quando lì trovò nella fiaba sbagliata gridò: “Ehi, cosa state facendo, stupidi mocciosi? I fratelli Grimm stanno scrivendo e voi avreste dovuto essere da me già da un po’!”. I due fratelli le fecero segno di fare silenzio e che le avrebbero spiegato tutto più tardi.

Dopo venti minuti di silenzio totale, l’Orco venne fuori da dietro al cespuglio e disse: “Fatto! Adesso basta che voi esprimiate il desiderio di tornare nella vostra fiaba e ciò accadrà”.

“Sii!! Finalmente!”, gridò Hänsel. I fratelli salutarono Cappuccetto Rosso, ringraziarono l’Orco e si presero per mano, pronti per tornare a casa, nel loro racconto. Ma la piccola Gretel, prima di partire, sussurrò all’Orco: “Tu, oh grande Orco che sai tutto, potresti dirmi come sconfiggere la strega?”.

Fu così che Gretel sconfisse la strega e tornò, insieme a Hänsel, l’Orco e la strega, felice e contenta, nella propria fiaba.

SARA ELISABETH

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I sette nani imbranati

Un giorno, un gruppo di sette nani imbranati andò a cercare dell’oro. Li chiamavano così perché erano uno più imbranato dell’altro. Quando arrivarono a cercare l’oro al fiume, si accorsero che un grosso scimmione rubava le pagliuzze che essi trovavano.

I sette nani imbranati non potevano soffrire di vedere qualcuno che rubava quello che avevano trovato con fatica, quindi elaborarono un piano: misero del ferro bollente dentro una buccia di banana.

Il giorno seguente, arrivati al fiume, quando lo scimmione vide la banana, senza nemmeno guardare, mangiò il ferro e si scottò la lingua. Era tutta bruciata, e lo scimmione scappò via. I nani imbranati urlarono felici insieme: “Urrà! Anche un gruppo di nani imbranati può farcela!”.

ANTONIO

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Hänsel diventa Hulk per la prima volta

C’erano una volta Hänsel, Gretel e la matrigna. La matrigna rimproverava sempre Hänsel e Gretel, e loro volevano darle un bello schiaffo perché non ne potevano più, quindi decisero di andare via di casa.

A un certo punto videro un soldatino senza corpo ma solo con la testa, che poteva mangiare solo i piedi delle persone. Hänsel all’improvviso sentì qualcosa al piede, come un morso, che gli faceva molto male. Guardò in basso e vide una testa rotonda che gli mordeva il piede, e lo tolse con forza. Hänsel si arrabbiò moltissimo e sentì che il suo corpo cambiava: divenne verde e grande. Era diventato Hulk! Diventato fortissimo, prese il soldatino e lo strinse con forza, polverizzandolo. Gretel rimase a bocca aperta. La matrigna, che era a casa, sentì un rumore e guardò fuori dalla finestra. Erano i due fratelli che tornavano, quindi non si arrabbiò e tornò a dormire.

Dopo aver distrutto il soldatino, Hänsel vide un altro nemico. Era un troll che voleva dargli una testata nel sedere, ma Hänsel non sentiva dolore, allora prese il troll e lo spedì nel mondo di Cenerentola. Gretel era felice di quello che aveva visto. Hänsel ritornò normale e i due fratelli furono di nuovo felici.

Però Hänsel, che aveva ancora qualche potere di Hulk, tornò a casa, prese la matrigna e la lanciò via fuori di casa. Il papà ne fu molto contento e Hänsel pensava già di trovare una nuova moglie per il suo papà.

CHRISTIAN

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La strega e i bambini infernali

C’erano una volta due bambini infernali, facevano solo dei disastri e distruggevano tutto ciò che toccavano, come se avessero un super potere. Questi bambini si chiamavano Hänsel e Gretel. Un giorno la matrigna propose al marito di abbandonare i bambini, perché non c’era abbastanza cibo, il padre si fece convincere. Però Hänsel, che aveva sentito tutto, andò nella camera della matrigna, le rubò la collana di perle, la ruppe e tenne con sé le perle.

Il giorno dopo, con la scusa di dover andare a prendere la legna, i genitori li abbandonarono nel bosco. Ma Hänsel aveva tracciato il percorso con le perle della collana che aveva rotto la sera prima. Dopo che Hänsel e Gretel furono tornati a casa, i genitori li riabbandonarono. Ma questa volta Hänsel si scordò di tracciare il percorso e si persero.

Arrivarono a una casa interamente fatta di dolci, dove abitava una vecchietta che guariva la gente, e per questo veniva chiamata strega. Hänsel e Gretel incominciarono a mangiare la casa e quando la vecchietta li vide, li ospitò. I bambini entrarono e rimasero meravigliati dall’ordine che regnava nella casa. Iniziarono a distruggerla e la vecchietta, che non aveva mai visto dei bambini così indisciplinati, svenne dal terrore.

Quando si svegliò era legata su una fiamma con dei bastoncini di liquirizia. Dopo tre minuti capì che volevano mangiarla, e allora si liberò, buttò i bambini nel fuoco e – quando furono ben cotti – li diede in pasto ai lupi. Quando lo riferì ai genitori, loro fecero una grande festa con gli ultimi spiccioli che gli rimanevano. Dopo la festa, la vecchietta andò a finire in un centro anziani a giocare a tombola, visto che la sua casa era stata distrutta.

ALICE

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Nell’articolo i disegni di Sara E., Christian e Alice (dicembre 2020).

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