Cannoni e fiamme: una storia che cambiò la guerra

Nel mese di dicembre 2018, dopo aver visto e studiato un film nel modulo di storia dedicato alla rivoluzione della guerra in età moderna, un gruppo di studenti della classe 2E della Leonardo da Vinci di Reggio Emilia (a.s. 2018/2019) ha realizzato questa “intervista impossibile” al regista Ermanno Olmi:

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Fra pochi giorni uscirà in tutta Europa il nuovo film di Ermanno Olmi, intitolato “Il mestiere delle armi”, che è stato visto in anteprima solo da poche persone. Abbiamo la fortuna di avere qui, nel nostro studio, il regista, che risponderà ad alcune delle domande poste da voi – da casa – tramite il nostro sito.

Ma non perdiamoci in chiacchiere… Ecco qui il nostro ospite speciale. Benvenuto, signor Olmi!

Salve a tutti!

Oggi l’abbiamo chiamata qui per discutere del suo film che uscirà prossimamente. La prima domanda che ci è appena arrivata è: chi è il protagonista? E’ un personaggio realmente esistito? 

Il protagonista è Giovanni de’ Medici, un personaggio realmente esistito, Capitano delle Bande Nere, assieme alle famiglie dei Gonzaga e degli Este. Il suo obbiettivo è quello di fermare le armate dei Lanzichenecchi al comando di Von Frundsberg, ufficiale di Carlo V, che ha l’obiettivo di impiccare il Papa. Joanni deve proteggere l’esercito pontificio, però non tutti hanno questo scopo… alcuni vogliono solo che la guerra finisca nei loro territori, anche lasciando vincere i nemici… e c’è un colpo di scena a proposito dei falconetti…

Non dia troppi dettagli, altrimenti spoilera… Dov’è ambientato il film? Come l’ambiente influisce sulla storia?

Ah, si, certo, certo… Questa è interessante, come domanda. Il film si svolge nei territori che furono del ducato di Ferrara, a Mantova e a sud del Po. C’è una scena in cui l’armata attraversa il Po, è una tattica militare, ma vedrete… Invece il paesaggio è molto spesso innevato e quindi come potete immaginare sarà inverno, infatti il film è ambientato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. E’ la stagione fredda, con temperature molto basse che rendono più difficile la guerra.

La terza domanda di oggi è: dove stanno i soldati quando non combattono? E in quali ore del giorno si spostano o fanno la guerra?

Allora, i soldati si accampavano in tende, come mi hanno detto gli storici che hanno lavorato al film. Appena riescono, si accendono fuochi per non avere freddo, per evitare la fame compiono razzie nei villaggi e quando trovano un animale morto lo portano a cuocere. Ah, l’altra è una domanda intrigante… Non c’è un’ora precisa per fare la guerra. Certo, di giorno la visibilità è migliore, ma ci sono molte scene girate nelle ore notturne, perché la guerra si fa anche di notte e la visibilità non sempre è un vantaggio…

La prossima domanda, posta dal signor Cecalupo, è: ci sono donne nel film? Chi sono? Cosa fanno?

Bene, nel film ci sono due donne protagoniste, una moglie e l’altra amante, che vivono una vita apparentemente normale, ma in ansia per il loro uomo. Esse sono nobili, vivono la guerra non come combattenti, ma come spettatrici, con ruoli e destini diversi, ma anche simili. Ci sono scene che rappresentano l’amore e l’amante di Giovanni ha una famiglia che non è disposta ad abbandonare. Sua moglie, invece, non sa nulla, perché non ne ha il diritto.

Grazie. Passiamo alla prossima domanda: i soldati sono cavalieri volontari, cittadini costretti o sono pagati per fare la guerra?

I soldati di entrambi gli eserciti sono pagati per fare la guerra e sono volontari, lavorano e vanno in guerra per guadagnare. Non sono per forza della nazionalità del proprio comandante, ma se si trovano bene nell’esercito ci rimangono. C’è questa frase nel film: “Se si vuole avere prestigio è necessario spendere i denari che servono”, e per poter vincere la guerra, le armi sono un fattore importantissimo… Troviamo, uno di fronte all’altro, l’esercito eroico di Giovanni e quello disciplinato, moderno, di Frundsberg. Sono due mentalità diverse, con alcuni aspetti in comune.

Ci chiedono da casa: quali armi usano i due eserciti?

Giovanni utilizza per lo più armi bianche e qualche archibugio, usato a cavallo. L’esercito di Carlo V, invece, ha l’artiglieria pesante, come vedrete…

Come viene ferito il protagonista? Perchè muore?

Bene, egli vive i pericoli e la morte per primeggiare nelle guerre. Si è ferito durante una battaglia, con una palla di cannone. I germi hanno infettato la sua ferita e, nonostante tutte le cure possibili, non ce la fa, e la conseguenza è la morte. Il film è appunto un flashback che racconta la sua storia.

Bene, la lasciamo con questa ultima nostra domanda: le è piaciuto girare questo film?

Sì, è stato interessante, perchè è molto realistico, e io adoro i film storici. In generale, il film esprime bene la faccenda, può sembrare un po’ troppo lento… ma nel complesso si provano e si capiscono anche le emozioni vissute dai personaggi. Descrive un’epoca di cambiamento, e Giovanni vive questo cambiamento sulla sua pelle, forse non comprendendolo appieno. Sono molto soddisfatto, spero che anche a voi piaccia. Sarà certamente utile per gli studenti che vogliono approfondire il tema della guerra tra età medievale e età moderna. Devo ringraziare le tante persone che mi hanno aiutato, in Italia come in Francia e in Germania. Vi lascio con una citazione dal copione, fra le tante: “Le armi cambiano le guerre, ma sono le guerre che cambiano il mondo”. La troverete nel film, alla prossima!

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AURORA, CECILIA, ETTORE, JOY, LORENZO, MATTIA, NICOLE, RULIN, 2019

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Il regista, sceneggiatore e scrittore italiano Ermanno Olmi è scomparso il 7 maggio 2018. Tutte le immagini di questo articolo sono fotogrammi del suo film “Il mestiere delle armi”, del 2001.

 

 

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