Al campo del Valorugby. Interviste ai protagonisti / 2

Continua il resoconto della visita delle classi 2D e 2E al campo del Valorugby. Dopo aver intervistato Angelo e Dan, abbiamo incontrato al campo della Canalina due tra i giocatori del Valorugby che parlano la lingua spagnola: Diego Antl, ventiquattro anni, di Buenos Aires (Argentina) e Teo Castiglioni, anch’egli ventiquattrenne, di Rosario (nel nord dell’Argentina). Ecco la loro intervista doppia:

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Matteo

Perché giochi a rugby?

Teo: Mi piacciono le amicizie che si formano. È la cosa più bella dello sport, perché quelle amicizie rimangono per sempre.

Diego: Ci dedichiamo al rugby, è la cosa che ci piace di più.

Quando hai cominciato a giocare a rugby?

Teo: Io ho iniziato a giocare sin da piccolo, a sei anni, e ho continuato fino a oggi.

Diego: Io avevo quattro o cinque anni.

È difficile giocare a rugby?

Teo: No, è uno sport molto completo e molto compatto.

Quanto spesso fai allenamento?

Teo: L’allenamento è continuo, tutti i giorni facciamo allenamento. Ci alleniamo qui sul campo e in palestra. La mattina, tra le otto e le nove, facciamo un po’ di pesi in palestra, nel pomeriggio invece facciamo allenamento sul campo con la palla. Allenamento sia tattico che fisico.

Di che colore è la tua divisa?

Teo e Diego: La nostra squadra ha la divisa di colore rosso bordeaux.

Ti reputi un buon giocatore?

Teo: Si deve sempre migliorare, però mi sento un buon giocatore.

Diego: Per essere un buon giocatore, innanzitutto devi essere convinto di esserlo.

Cosa mangiate prima di un match?

Diego: In Argentina, prima della partita, di solito mangiamo la pasta e il pollo. Carboidrati e proteine servono per la partita. Senza zucchero il cervello non funziona. Se giochiamo in casa, mangiamo un’ora e mezza prima della partita. Se andiamo in trasferta mangiamo più presto, ma poi facciamo uno snack.

Hai mai praticato altri sport?

Teo: No, ho sempre giocato solo a rugby.

È difficile giocare a rugby?

Diego: In questo sport ci sono molte regole da imparare, però è sempre un gioco, quindi l’importante è che ti diverta.

Qual è il tuo giocatore di rugby preferito? Chi è il tuo eroe?

Diego: Ci sono molti giocatori di livello internazionale famosi. Tra questi, uno che mi piace è Dan Carter [della Nuova Zelanda].

In quali squadre hai giocato?

Diego: Ho giocato in tante squadre, non le ricordo tutte. Ora mi piace la squadra in cui gioco, il Valorugby.

Enrico

Come ti senti quando vinci una partita? E quando perdi?

Diego: Sicuramente la felicità, appena termina la partita, è la prima sensazione che provi. Però il campionato è lungo, ci sono 20/25 partite, quindi non puoi essere contento per una partita sola vinta, devi pensare anche alle prossime. Quando invece si perde, sicuramente la prima sensazione è la rabbia. Pensa che noi veniamo dall’altra parte del mondo, quindi è difficile mollare per una sconfitta. Quando sei in un periodo “un po’ così”, il primo pensiero è “voglio tornare a casa”, però ti ricordi di tutto lo sforzo che fai e passa.

Teo: Quando perdi sei triste e arrabbiato, però poi ti ricordi tutto quello che ti fa continuare a giocare.

Il rugby è uno sport pericoloso?

Diego: Ci facciamo male qualche volta.

Da quanto tempo ti sei trasferito in Italia?

Teo: sono in Italia da quattro mesi.

Diego: Io sono qui da otto anni.

Teo e Diego

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Nelle altre puntate le interviste a: Angelo Leaupepe e Dan Newton; Andrea Di Giandomenico.

Le foto e le riprese audio/video sono state realizzate il 4 novembre 2021 al campo del Valorugby in via Assalini a Reggio Emilia, e sono a cura di: Ashar, Donia, Maya, Raien. Si ringraziano le docenti Anna Bondavalli, Lorenza Nironi e Paola Marcela Sanchez per il lavoro di preparazione e traduzione delle intervsite in lingua inglese e spagnola. Si ringraziano gli altri docenti accompagnatori: Lucia Matera, Mattia Ferri e Marco Pastorelli.

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