Io è un altro in Giappone

Alla fine di una nuova tappa del progetto “Io è un altro”, le classi 3D, 3E, 3F della scuola Leonardo da Vinci di Reggio Emilia hanno incontrato degli amici che vivono in Giappone. In questa pagina alunn* della 3E – con la loro prof Lucia Minelli – hanno inserito i propri commenti personali sul colloquio avuto online l’11 febbraio 2021 con Pietro e Reina. Cosa hanno scoperto, cosa li ha sorpresi, cosa li ha delusi?

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Di questa esperienza mi ha colpito molto la cultura del Giappone: in Giappone tutto, comprese le attività sportive o quelle di suonare uno strumento, sono interne alla scuola (cosa che io non amerei fare, perché credo che ci sia bisogno di un ambiente esterno al rigore della scuola). Un altro fatto che mi ha colpito della loro cultura è stata la loro disciplina e il loro rigore, che ritengo sicuramente eccessivi dal mio punto di vista. 
ALESSANDRO
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L’incontro con il Giappone mi è sembrato molto interessante e utile per studiare geografia, perché ci si può confrontare con qualcuno che vive lì, che sa anche i fatti sull’attualità (un libro stampato anni fa non te lo può dire). Con questo incontro ho scoperto molto di più di quello che sapevo, e ho trovato il Giappone un luogo molto bello da visitare, ma dove ci sono tradizioni e regole della vita totalmente diverse dall’Italia (basti pensare al ritardo, che in Giappone è grave anche di mezzo minuto)! Mi è piaciuto poter fare domande per approfondire le mie conoscenze, e anche ascoltare quelle degli altri. Con questo Meet ho imparato davvero bene il Giappone, dalla religione alla cultura, dai luoghi naturali alle costruzioni, dalla geografia a come vive la popolazione. 
Inoltre, io conoscevo già il Giappone e lo apprezzavo visto che è stato visitato dai miei genitori e inoltre del Paese conosco le ricette, i manga e gli anime (fumetti e cartoni tv). Il Paese ha anche caratteristiche sorprendenti: la città di Tokyo potrebbe contenere tutta la popolazione di New York, Washington D.C., Miami, Las Vegas e di più, la lingua ha tre alfabeti complessi, e inoltre l’inglese non lo conoscono neanche bene come in Italia! L’italiano è la terza lingua studiata, l’inglese la q
uarta! La lingua giapponese è davvero complicata e i cibi sono davvero strani, come il polpo che si muove ancora, cibi fermentati (una specie di “muffa”) e il pesce palla. Oltre ai lati positivi, però, ci sono quelli negativi e le delusioni: essendo in maggioranza di religione buddhista e shintoista, il 24 e 25 dicembre si lavora… un incubo per chi festeggia il Natale e lo vuole fare totalmente senza lavoro! Inoltre, il Giappone si basa sull’onore che uno porta per aiutare il Paese. Il licenziamento e il fallimento negli esami è disonore, e anche i minimi ritardi: un capotreno si è suicidato per neanche un minuto di ritardo… Insomma, un luogo incantevole se visitato ma dove è difficile vivere per chi è abituato all’Italia!

Questa lezione è stata soddisfacente, abbiamo aperto le nostre conoscenze su un lontano e importante Paese ed è stato spiegato da due persone che vivono in Giappone per studiare e fanno parte di un gruppo insieme ad altri.
P40L0
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Un verso della Commedia di Dante utilizzato per pubblicizzare un corso di lingua italiana (dal sito www.aikaokochi.com, 2019). Qui il sistema di scrittura è quello hiragana.

È sempre bello scoprire cose su altri paesi, ma questa volta a parer mio è stata un’esperienza davvero interessante. Perché un po’ di tempo fa avevamo fatto un collegamento con l’America del Centro, ma qualcosa la sapevo già, mentre il Giappone è stata una cosa completamente nuova per me. I ragazzi che ci hanno proposto questo laboratorio sono stati cortesi e pazienti e devo dire che se sono tutti così in Giappone ci farò un bel viaggetto!
La città di Tokyo ha più abitanti di mezza Italia! Questa cosa mi ha impressionato davvero tanto! Pensando ad una vita senza covid, mi salta in mente un’immagine di strade ricche di persone allegre.
Mi ha colpito anche la quantità di alfabeti, cioè il Kanji, l’Hiragana e il Katakana. Io non ne riuscirei a imparare nemmeno uno… 
Pur non conoscendo tutti i giapponesi, infatti quello che scriverò sarà solo un’impressione, penso che siano delle persone eleganti perché anziché salutarsi facendo segno con la mano o dandosi un abbraccio, si piegano leggermente per fare un inchino!
VITTORIA
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Di questa esperienza mi ha colpito la cultura, come vivono, cosa mangiano. La loro scrittura è molto complicata e difficile da capire e poi il saluto, molto educato fare un inchino! In casa ci si toglie le scarpe, così non si sporca per terra. L’incontro è stato molto interessante.
THOMAS
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La lezione sul Giappone a parere mio è stata molto interessante perché sapere come vivono altre persone in altre zone del mondo è molto interessante.
La cosa che ho trovato più interessante è che in Giappone la terza lingua che studiano è l’italiano, poi io appena sono arrivato a casa mi sono informato e ho scoperto che l’inglese è la quarta lingua che studiano, quindi in Giappone è più importante l’italiano che l’inglese e sono rimasto scioccato.
Non ho imparato solo questa cosa, ma ho scoperto diverse culture e modi di fare scuola diversi, oppure festeggiamenti diversi, un’altra cosa che mi ha stupito è quella che loro il 24 e il 25 dicembre lavorano, un incubo per chi lo vuole festeggiare.
La capitale che è Tokio può contenere l’intera popolazione di New York, Las Vegas, Miami e Washington D.C..
ANDREA
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Una scolaresca giapponese in visita a Nara, antica capitale giapponese in cui c’è il tempio buddhista di Tōdai-ji (東大寺), foto di Simon, tratta da Flickr, 2006.

Secondo me questa esperienza è stata molto costruttiva e interessante; è stato molto bello conoscere la cultura e delle curiosità in più sul Giappone che prima non conoscevo: ad esempio credevo che le lingue e i modi di scrivere fossero solo uno, invece sono tre. 
A me piace conoscere cose nuove su altri paesi, soprattutto se hanno una cultura e cibi diversi dai nostri. 
Una cosa che mi ha impressionato molto è il numero di abitanti: 126 milioni circa, di cui 30, più o meno, vivono a Tokyo. Sono davvero molti rispetto a quelli che credevo e per essere un’isola non molto grande. 
La scuola, per esempio, inizia alle otto, si va a casa a pranzo e poi si torna a scuola fino alle sei, mentre da noi è completamente diverso; da loro in tutte le scuole c’è la divisa e ci si laurea a soli venti anni. Inoltre a differenza nostra quando in classe entra un professore non ci si alza e basta, ma si fa un piccolo inchino salutando. 
Un’altra cosa interessante sulla cultura è che non si può piangere in pubblico e che esistono dei corsi per imparare a piangere. 
Forse in alcune case sì, ma in Italia e in generale nel mondo occidentale non si usa togliere le scarpe quando si entra a casa di qualcuno, in Giappone se non si tolgono è considerata maleducazione. 
Questa esperienza mi è piaciuta molto e ho scoperto cose che senza questo collegamento non avrei mai scoperto. 
MARGHERITA
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La lezione sul Giappone  è stata davvero molto interessante, in questo incontro mi è piaciuto molto quando hanno parlato della scrittura giapponese, che non credevo fosse così complicata. È bello informarsi sulla cultura e le tradizioni di altri paesi, alcune delle cose che mi sono rimaste più impresse sono i cibi, che sono molto diversi dai nostri, ma un giorno vorrei provarli tutti. Un’altra cosa che è trovato molto strana sono i loro orari di scuola infatti finiscono alle sei di pomeriggio facendo sport o altre attività all’interno della scuola. Penso che il loro modo di salutarsi, ovvero con un inchino, sia davvero bello, infatti anche in questo periodo di covid loro non hanno problemi, mentre noi spesso ci salutiamo con un abbraccio o con dei baci sulla guancia. Un aspetto che ho trovato negativo della loro cultura è che non si può piangere in pubblico, cosa che penso sia scorretta perché certe volte se uno ha bisogno di piangere penso che sia giusto farlo. Uno dei tanti aspetti positivi invece è la pulizia delle città che purtroppo in Italia spesso non è presente, anche se in Giappone (specialmente a Tokyo) sono molti di più di noi, ovvero 126,5 milioni.
Questa esperienza mi è piaciuta molto, infatti quando si potrà tornare a viaggiare penso che il Giappone sarà una delle mie prime mete.
LUCILLA
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Uno skyline della conurbazione Tokyo-Yokohama (Shuto-Ken 首都圏), in cui vivono più di 35 milioni di persone, foto di Radek Kucharski, tratta da Flickr, 2017.

Secondo me questo incontro sul Giappone è servito molto a tutta la classe perché è davvero bello informarsi su come vivono le persone fuori dal nostro paese e sulle loro abitudini che a noi possono sembrare strane.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato sapere che a Tokyo ci sono 30 milioni di abitanti, che è circa metà Italia, in più in a Tokyo hanno una cultura culinaria molto strana, ci sono dei cibi che se li mangiassi in Italia mi verrebbe il vomito solo a pensarci, ma per loro è normale come per noi è normale mangiare la pasta.
A me piacerebbe molto andare in Giappone, essendo un amante del sushi mi piacerebbe andare a mangiare del vero sushi Giapponese.
Mi ha un po’ deluso il fatto che li sia ancora legale la pena di morte, è assurdo!
La lingua Giapponese sapevo che era difficile ma non pensavo così tanto. Per farvi rendere conto, loro hanno tre alfabeti! Uno più difficile dell’altro.
Pensavo che in Giappone il mare fosse tutto inquinato, ma ho scoperto che in alcuni posti è davvero magnifico.
È stata una lezione molto costruttiva che ci ha fatto conoscere un paese lontano da noi e un po’ diverso, ma diverso non deve fare paura, sono comunque persone come noi. 
GIOVANNI
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La lezione è stata molto interessante perché era raccontata da due punti di vista, uno di una persona nata e cresciuta in questo paese, l’altro di un ragazzo con origini italiane che ha deciso di vivere parte del suo periodo di studi in uno Stato diverso da quello suo nativo. La prima notizia che ci hanno dato è stata molto interessante e sbalorditiva: Tokyo ha 30 milioni di abitanti! 
Tutto quello che ci hanno raccontato è stato molto importante per farci capire le differenze tra i nostri due Stati. Il fatto che il loro “obiettivo” nel corso della vita sia mostrare onore alla patria mi ha molto colpita. Per fare questo ci vogliono determinazione e costanza in quello che si fa. La ragazza giapponese aveva un carattere molto dolce ed è stata sempre disponibile per noi. 
Le informazioni che ci hanno dato mi hanno fatto creare un’idea generale di questo paese. Un paese tutto da scoprire e che vorrei senz’altro visitare. La loro cultura mi ha molto colpita, oltre al fatto che ho spiegato – il mostrare onore al paese – anche per la difficoltà dei loro vari tipi di alfabeti e lingue. 
Non saprei dire qual è stata la cosa che più mi è piaciuta, perché è stata una presentazione chiara, piena e molto interessante. 
Entrambi i ragazzi sono stati molto disponibili e gentili. Spero di fare nuovamente un collegamento di questo tipo. 
CECILIA
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A me questo incontro è piaciuto: ho imparato cose nuove che non sapevo sul Giappone. una che mi è piaciuta un sacco e che non sapevo è che nella città di Tokyo ci può stare Las Vegas e tanti altre città… ci sono tre diversi alfabeti, uno per pronuncia, un altro per scrittura e un altro per parlare- E’ una cosa che non sapevo, ma adesso la so. Un’altra cosa che mi è piaciuta un sacco è stata sentire parlare in giapponese la ragazza. E’ stato molto bello e lo potremmo fare con altri paesi.
ANGELA
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Pietro online ci parla delle abitudini alimentari giapponesi, febbraio 2021.

A me questo incontro sul Giappone è piaciuto molto e mi è servito molto anche per conoscere un po’ il paese in generale. Una delle cose che mi ha sorpreso di più è Tokyo. I suoi abitanti. 30 milioni, metà dell’intera popolazione dell’Italia. 
Altra cosa che mi ha sorpreso è il Natale. Il 24/25 dicembre in Giappone si lavora! Una cosa che non ho capito bene, ma anche la più difficile per me, sono gli alfabeti. Tre alfabeti diversi! Però in fondo è una cosa geniale perché se una persona non capisce un alfabeto, puó provare con uno degli altri due alfabeti. Io i cibi del Giappone non li ho mai provati, però secondo me, sia dall’aspetto che dal giudizio dei miei compagni che lo hanno mangiato, il più buono è il sushi, dovrei provarlo! 
FILLO
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Mi è piaciuto moltissimo l’incontro con il Giappone. Le cose che mi hanno sorpreso sono: che Tokyo è una città con circa 30 milioni di abitanti, dentro Tokyo ci può essere Las Vegas, Miami, eccetera. Un’altra cosa che mi ha sorpreso è l’alfabeto. In giapponese ci sono tre diversi alfabeti, uno per la pronuncia, un altro è per la scrittura, un’altro è per parlare. Però ci sono delle cose che mi hanno deluso, come la società giapponese, nella quale se una persona non ha un lavoro ben pagato, non diventa una persona “grande”, diciamo cosi, e avrà un disonore in questa società. Ma intanto mi è piaciuto questo incontro. 
VASA
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La lezione sul Giappone è stata un’esperienza molto bella. Le cose che mi hanno colpito sono tre: la prima è la voce di quella ragazza, la seconda è la capitale del Giappone, Tokyo, una città in cui possono stare insieme circa 30 milioni di persone, la terza è la lingua giapponese: è davvero molto difficile.

ANONIMO

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A me è piaciuto molto questo incontro con il Giappone, era interessante conoscere la scrittura giapponese, hanno tre alfabeti diversi: uno per parlare, un altro per scrivere e un altro per pronunciare. Poi mi è piaciuto che a Tokyo, che è la capitale del Giappone, vivono circa 30 milioni di persone, ma Tokyo rimane pulita. Le persone non buttano la spazzatura dove vogliono, ma rispettano la natura. 
KOSTY
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L’incontro con il Giappone mi è piaciuto molto perché ho scoperto cose nuove su questo Stato. Ho scoperto anche che la capitale, Tokyo, è popolatissima e ci vivono circa la metà degli abitanti dell’Italia. 
Mi ha un po’ scioccato il fatto che loro tendono ad avere sempre onore e ad essere sempre precisi e puntuali. Mi fa strano pensare che loro, per un ritardo di un treno, oppure per non aver preso dei massimi voti in una materia, si portano al suicidio, mentre io certe volte non consegno un compito nel giorno esatto in cui mi viene chiesto e, nonostante ciò, non provo disonore. Credo che dovrei prendere spunto da loro sul fatto della precisione e della puntualità, ma ritengo eccessivo il fatto di suicidarsi. 
FAIED MOHAMED
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Reina online illustra le iniziative del gruppo universitario interculturale “The Others” in Giappone, febbraio 2021.

Secondo me la lezione sul Giappone è stata molto interessante perché ho scoperto che dall’altra parte del mondo  hanno un modo di vivere e di pensare completamente diverso dal nostro, che magari per noi è esagerato e anormale, come ad esempio il fatto che non si può piangere in pubblico perché è un disonore, oppure che devi essere puntuale in tutto, perché se sei in titardo è di nuovo un disonore. Un fatto che mi ha scioccato molto è l’alto numero di suicidi che ci sono, e per noi forse anche banali. Ad esempio, un macchinista si è suicidato perché è arrivato con il treno un minuto in ritardo. Noi magari penseremmo: “Come? Ma quello lì è pazzo!”, quando invece alcuni pensano che sia normale. Però, tranne la serietà del paese, ho scoperto che Tokyo ha 30 milioni di abitanti, hanno anche del cibo buonissimo come il sushi, che ormai c’è in tutto il mondo. Ho scoperto che hanno anche una cultura bellissima.
DARIA
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La lezione di Pietro è stata molto costruttiva e interessante per me, ho scoperto infatti molte curiosità di questo paese veramente unico: il Giappone, chiamato anche “paese del sol levante”.
Tokyo, la capitale, ospita ben 30 milioni di abitanti e questa cosa mi ha abbastanza sconvolto, appena l’ho scoperta, perché ne ha esattamente la metà dell’Italia. Altre particolarità che mi hanno colpito sono state: la presenza di un monte molto alto, il Fuji-san, dall’altezza di 3.776 metri; la bellezza dell’isola di Okinawa in cui ci si può tuffare in un’acqua meravigliosa e cristallina; e il Tōdai-ji, il tempio buddista al cui interno si trova la statua del buddha totalmente ricoperta d’oro. Vorrei senz’altro visitare questo posto incantevole, perché potrei sicuramente provare nuove emozioni osservando non solo la città stessa, ma anche templi e musei, come quello interattivo della tecnologia che contiene anche un enorme planetario. Questo mi affascina molto perché amo approfondire argomenti del genere, dato che in Italia non sono presenti musei di questo tipo, in cui puoi interagire con l’Universo. Concluderei aggiungendo, del percorso seguito da Pietro, i particolarissimi cibi che offre il Giappone, come ad esempio gli squisiti dolci che ci ha mostrato, anche se penso che non proverei mai, invece, il polipo ricercatissimo che servono ancora vivo!! 
CATE
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Secondo me la lezione è stata molto interessante. Mi è piaciuta molto e ho imparato anche cose nuove.
Una delle cose che ho imparato – e che mi è piaciuta – è che dentro Tokyo ci stanno New York, Las Vegas e tante altre città messe insieme. Poi Pietro ci ha parlato molto anche della cucina. Tipo i dolci, alcuni sembravano buoni, altri no.
Un altro cibo che penso che non mangerò mai è il polipo vivo.
REMZI
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La lezione sul Giappone è stata molto interessante per il fatto che ci fosse una persona che sa tradurre dal giapponese all’italiano, così che potevamo capire e scoprire cose affascinanti e interessanti. Per esempio la città di Tokyo ha 30 milioni di abitanti, cioè la metà della popolazione italiana; oppure le scuole, per come insegnano le discipline agli studenti.
MATTEO

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In copertina: i volti di queste bambole alte 20cm assomigliano nei minimi particolari alle ragazze che le hanno ordinate alla Clone Factory di Akihabara (Giappone). Se vuoi contattare il movimento universitario The Others, puoi scrivere a <theotherscompany@gmail.com>.

 

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