Manga & Anime

Manga

Ohayo, minna-san! (buongiorno ragazze e ragazzi). Forse avete già sentito parlare di manga, o forse no. Qualcuno ne avrà in casa, o forse no. Ma… cosa sono? Per quelli che non lo sanno, i manga sono dei fumetti giapponesi che hanno questa speciale caratteristica, cioè si leggono al contrario.

Demon Slayer, volume 12 capitolo 101.

Facciamo un confronto con un fumetto normale: come già detto, i manga si leggono al contrario, quindi la copertina si trova sul retro. Nelle comix – come dicono in inglese – le vignette e i dialoghi si leggono da sinistra a destra, mentre nei manga si leggono da destra verso sinistra.

Di cosa parlano esattamente? Ecco, parlano di varie cose! Ci sono tanti generi nei manga: giallo, horror, romantico, fantastico… Proprio come i libri, ma coi disegni! Uno dei generi classici che più adoro è il slice of life, che significa fetta di vita, una storia basata sulla vita di un personaggio.

Toilet-bound Hanako-kun, volume 8 capitolo 38.

Certe volte mi capita di sentire: “Eh ma… i disegni sono sempre gli stessi, sempre uguali!”; “Cosa c’è di bello?”; “Perché li leggi?”. Prima di tutto i disegni non sono sempre uguali, possono sembrare simili, ma mai uguali, perchè ogni mangaka (ossia autore di fumetti) ha il proprio stile di disegno. Prendiamo due manga per notare la differenza: Demon Slayer (di Koyoharu Gotouge) e Toilet-bound Hanako-kun (di Aida Iro).

Dalle immagini possiamo già vedere delle piccole differenze: lo stile di Koyoharu è abbastanza semplice, al contrario di quello di Aida, che è più chiaro e dettagliato.

Avviciniamoci agli occhi dei personaggi. Sì, sono più o meno simili, ma dietro ci rimane lo stile personale dell’autore: Koyoharu con i suoi occhi più dettagliati alle ciglia, Aida invece con ciglia più abbassate e rotonde. Ed è così anche per i capelli, la corporatura, ecc.

Anime

A qualcuno non piace leggere? Esistono i manga in versione animata, chiamati anime. Anche essi hanno vari stili, sono dieci volte più belli e dettagliati dei disegni e più emozionanti, grazie alla bravura dei doppiatori che danno vita alle animazioni. Tornando indietro nel tempo, uno degli stili che la gente adorava  – e che alcuni adorano anche oggi – è quello degli anime degli anni ’90, uno stile decisamente diverso e unico. Gli anime dei anni ’90 avevano diverse particolarità: i personaggi possedevano occhi molto grandi, sopratutto le ragazze; i colori erano leggermente sbiaditi e con meno dettagli. 

Purtroppo nelle animazioni tagliano alcune scene presenti nei manga, sono più belle da vedere, però a parer mio sono meglio i manga, anche per il bene del mio portafoglio…

Ormai li leggo da circa un anno, e sono circa tre anni che guardo anime, li trovo molto interessanti e mi motivano molto. Mi soffermo non solo sulla storia e i dialoghi tra i vari personaggi, mi concentro anche sui particolari dei disegni, cogliendo i minimi dettagli dello sfondo, come se ci fossi dentro! Quindi certe volte mi chiedo: “Ma, dove sono?”.

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Recensioni

Alcune alunne, appassionate di manga e anime, hanno scritto delle recensioni sui loro preferiti:

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Arrietty. Il mondo segreto sotto il pavimento

(借りぐらしのアリエッティKarigurashi no Arrietty)

di Hiromasa Yonebayashi, 2010

Letizia, classe 2D, 2021.

Ho visto molti anime, ma quello che mi ha colpito di più è stato il film chiamato “Arrietty. Il mondo segreto sotto il pavimento“. E’ un film coinvolgente e d’azione, non c’è un vero e proprio antagonista nella storia, ma la signora Haru è il perosonaggio più antipatico, ed è anche la proprietaria della casa in cui vive la protagonista. Sì, perché Arrietty è un minuscolo essere che vive sotto il pavimento di questa enorme casa con la sua famiglia. Loro sono dei “prendimprestito”, quando nessuno li vede si intrufolano in casa e prendono piccole quantità di cibo o di oggetti utili.

Letizia, classe 2D, 2021.

Arrietty un giorno incontra Sho, un ragazzo che vive insieme alla signora Haru e a sua zia in questa casa, perché deve essere operato al cuore. Tra i due sembra nascere un certo legame, ma la famiglia di Arrietty è troppo in pericolo e dopo un po’ si trasferiscono…

GIULIA, 2021

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The promised neverland

(約束のネバーランド Yakusoku no Nebārando)

di Kaiu Shirai e Posuka Demizu, 2016/2020

Si Yu, classe 2A, 2021.

Ho iniziato a leggere i manga alle elementari, mi sono piaciuti molto! Ma quello che mi è piaciuto di più si chiama “The promised neverland“. La storia si svolge a Grace Field, un orfanotrofio, o almeno i bambini lo consideravano così. Emma, Ray e Norman sono dei ragazzini di undici anni, e un giorno vennero a scoprire un segreto che cambiò il loro modo di pensare quel posto.

Isabella, una donna straordinaria, è colei che bada allo stabilimento 3 dell’orfanotrofio. Tutti la considerano come una madre, anche se non hanno relazioni di sangue, e si consideravano tutti un’unica famiglia.

Si Yu, classe 2A, 2021.

Ogni tot di mesi, viene “adottato” un bambino della fascia d’età dai sei agli undici anni. A questo punto tutti penseranno che andrà a vivere in una famiglia felice, ma… la verità è che vengono “allevati” in una”fattoria” e, arrivato il giorno, i bambini vengono spediti come alimento per nutrire questi esseri mostruosi chiamati demoni.

Emma è gentile e determinata, ama la sua famiglia e vuole tanto bene ai suoi fratelli e sorelle, quindi decide di scappare. Nel frattempo, i bimbi più piccoli vengono addestrati attraverso un gioco per potenziare le loro capacità di fuga con l’aiuto dei più grandi.

Si Yu, classe 2A, 2021.

Dato che Emma e gli altri sono ragazzi astuti, Isabella sa di doverli tenere d’occhio. Sfortunatamente, durante un cotrollo lungo il muro che circonda tutto l’orfanaorofio, la partenza di Norman viene decisa e a Emma è spezzata una gamba per impedirle di correre per un po’ di tempo.

Passano mesi da quando Norman è partito. Al compleanno di Ray, che compie dodici anni, i ragazzi danno fuoco alla casa fuggendo. La fuga è un successo, i bambini sono liberi, ma capiscono di non essere nel mondo degli umani, e li attendono chissà quanti pericoli là fuori… 

LETIZIA, 2021

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My Hero Academia 

(僕のヒーローアカデミア Boku no hīrō akademia)

 di Kōhei Horkioshi, 2014/ in corso

Chiarapro12, Cute, classe 3C, 2021.

Ho una lunghissima lista di anime, e anche tanti manga, ma non mi è mai capitato di vedere tanta determinazione e coraggio come quelle presenti in “My Hero Academia“. Si dice che i super poteri non esistono, però certo che se li avessi sarebbe fighissimo! 

Tutto ha inizio tanto tempo fa, quando in Cina naque un bambino luminoso, da quel giorno i bambini cominciarono ad avere poteri sovrannaturali. Dopo un po’ di tempo, circa l’80% delle persone nel mondo aveva questi super poteri chiamati quirk (puoi leggere il manga in lingua inglese su questo sito, ndr)

Midoriya Izuku ha quattro anni, e fino ad ora non gli è ancora spuntato il quirk. Normalmente entro i quattro anni dovrebbe comparire, ma nonostante tutto l’impegno e la speranza che Izuku prova, questo quirk non vuole proprio uscire fuori. Ormai ha quattordici anni e va in terza media, sa che il suo potere non sarebbe mai potuto comparire a quella età, nonostante ciò non perde le speranze, pensando di poter diventare un hero anche senza di esso. Midoriya è un fan sfrenato degli hero, sopratutto dell’eroe numero uno, All Might, conosciuto come simbolo della pace, colui che combatte col sorriso. 

Questo ragazzo desidera andare a tutti i costi alla scuola U.A., la scuola più prestigiosa per diventare pro hero in futuro. I suoi compagni, sapendo che tutto ciò non accadrà mai,  lo prendono sempre in giro. Ha un amico d’infanzia, Katsuki Bakugo, un tipo che si comporta in modo arrogante e scontroso da quando ha avuto i suoi poteri. Katsuki possiede un quirk molto potente, quello di creare esplosioni con le sue mani, utilizzandole anche per prendere in giro Izuku, e per di più lo chiama con il soprannome Deku, che sarebbe un secondo modo di leggere il nome di Izuku. 

Chiarapro12, Sleepy, classe 3C, 2021.

Un giorno, mentre il ragazzo torna a casa da scuola, viene aggredito da un villain, un super cattivo dall’aspetto viscido e intoccabile che cerca una copertura temporanea per scappare. Il povero Izuku pensa che la sua vita sia finita, fino a quando qualcuno urla: “Non c’è da preoccuparsi, e sapete perchè? SONO ARRIVATO IOOOO!“. È All Might, che spazza via il nemico in un batter d’occhio. Quando il ragazzo si svegliò cominciò a inseguire il number one hero, per poi chiedergli il dubbio che aveva da sempre: “Posso diventare un eroe anche senza i miei poteri? Posso diventare come il numero uno?”, la risposta fu un no.

Deku era sconvolto, decise di tornare a casa. Forse per abitudine, i suoi piedi lo guidarono nel luogo dove si stava eseguendo un’altra battaglia, il ragazzo aguzzò gli occhi e vide il suo amico Bakugo nelle mani del villain, non ci pensò due volte e cominciò a correre verso di lui per salvarlo. “Non ci posso fare niente, il mio corpo si è mosso da solo, mi sembravi qualcuno che avesse bisogno di aiuto”. Quella frase illuminò All Might, provava vergogna e diede il massimo per mettere tutto a posto.

Midoriya era per la via di casa, dopo la ramanzina che gli avevano fatto gli altri eroi professionisti e Bakugo. Davanti a lui sbucò lo hero numero uno, era lui: “Tu puoi diventare un eroe anche se non hai i tuoi poteri. Ora ti chiedo… se vuoi essere il mio sucessore”. Erano le parole più belle che Izuku avesse mai sentito, accettò la proposta, il potere one for all aveva trovato un sucessore.

Mancano dieci mesi per l’esame di ammissione allo U.A., Deku si sforza al massimo per poter essere adatto al potere one for all di All Might. Era un sogno che pensava che fosse irrealizzabile, ma ecco che si aprirono le porte della sua hero academia

RULIN, 2021

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Demon Slayer

(鬼滅の刃 Kimetsu no yaiba)

di Koyoharu Gotōge, 2016/2020

Rulin, Liceo Artistico “G. Chierici”, 2021.

“La mia famiglia vende carbone, viviamo in cima ad una montagna, non siamo molto ricchi ma siamo felici”. Però, quando la disperazione è alle porte, c’è sempre odore di sangue…

Era inverno, Tanjiro Kamado stava scendendo in paese per vendere del carbone. Ha una famiglia numerosa e, poiché è il figlio più grande, i cinque fratelli e sorelle dopo la morte del padre erano molto affezionati al loro fratellone. Anche il ragazzo era affezionato a loro, promise che avrebbe venduto il carbone e che sarebbe tornato presto.

Il sole stava calando, la notte stava arrivando. “Tanjiro! è pericoloso stare fuori la sera! stasera starai da me”, una voce gridò da una casa. “Non c’è bisogno, ho un buon fiuto quindi non mi perderò, grazie!”, “Avanti entra dentro! Prima che compaiono i demoni”.

Rulin, Liceo Artistico “G. Chierici”, 2021.

Il giorno dopo il ragazzo ringraziò il signore per la sua ospitalità e tornò a casa. *sniff sniff*, c’era odore di sangue, il giovane Kamado corse alla porta e vide sua sorella e il fratellino più piccolo morti davanti casa, erano stati massacrati tutti.

Faceva freddo, stava nevicando, l’aria era rarefatta, Tanjiro stava portando in spalla sua sorella Nezuko. Visto che era l’unica ancora calda, pensava di poterla ancora salvare se l’avesse portata da un medico.

Durante il percorso, si scoprì che Nezuko era diventata un demone, per poi scontrarsi con Giyu Tomioka, un ammazza demoni che diede a Tanjiro una strada per diventare uno spadaccino. Il ragazzo Kamado venne addestrato dal signor Urokodaki, che lo fece ammettere all’esame per diventare amazza demoni.

Dopo la laurea, Tanjiro incominciò le sue missioni. Durante i suoi viaggi incontrò Zenitsu Agatsuma, uno spadaccino fifone con un buon senso dell’udito, e Inosuke Hashibira, un tipo arrogante ed egoista cresciuto in montagna, con un corpo super flessibile. Nelle missioni Tanjiro cercherà di trovare una cura per far tornare Nezuko alla normalità, ma è facile a dirsi, perchè l’odore di sangue è sempre in agguato.

RULIN, 2021

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In copertina un disegno anonimo, 2020.

 

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