San Francesco. Immagini che raccontano storie

Questa “intervista impossibile” è stata ideata da due studentesse della classe 1D della scuola Leonardo da Vinci di Reggio Emilia (a.s. 2018/2019), al termine del laboratorio di storia “San Francesco. Immagini che raccontano storie”.

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Anonimo, La predica agli uccelli, (1330 circa), Convento di San Francesco, Königsfelden (Svizzera).

Salve a tutti, io sono la vostra guida e oggi faremo una visita nel passato a Carlo Magno… ah no… quello era la volta scorsa. Oggi andremo a trovare san Francesco d’Assisi. Francesco aveva lasciato tutti i suoi beni materiali e si era dedicato alla preghiera. A pochi anni dalla sua morte, avvenuta nel 1226, è diventato un santo.

Come mai ti piaceva parlare con gli uccelli? Sei un ecologista?

Matteo Paris, La predica agli uccelli, (1238 circa), Corpus Christi College, Cambridge.

No guarda, proprio ieri ho parlato con il mio amico verme, ma secondo te?! Fu Giotto che cominciò a fare gli uccelli tutti uguali, quell’ignorante! Bravo, si, ma si sbagliava.

Chiariamo questa cosa: io parlavo “a ogni specie di uccelli, che simboleggiavano ognuno una classe sociale diversa” e non mi importava se fossero poveri o ricchi, potenti o umili, liberi o schiavi.

I rapaci erano i nobili, le colombe gli uomini di chiesa e gli uccelli acquatici – come ad esempio i pellicani – erano i contadini. Gli uccelli rappresentavano tutti gli uomini e io non facevo differenze, parlavo a tutti. Noi nel medioevo facevamo un disegno (gli uccelli) e per noi significava qualcosa, un simbolo (gli uomini). Capisco che voi, oggi, non riuscite bene ad approcciarvi ai nostri significati se non ne conoscete i simboli.

Adesso ti faccio un altro esempio. La sai quella storia del fuoco?

Anonimo, Legenda maior, (1457), Museo Francescano, Roma.

Ah, si, ma ti volevi bruciare?

Ma secondo te volevo sentire la temperatura del barbecue, no? Ero andato a Gerusalemme e avevo avuto una discussione con il sultano, su temi religiosi. Il fuoco significava proprio questo, che era una discussione religiosa, e io metto la mano sul fuoco per far vedere che Dio è dalla mia parte. Anche il fuoco è simbolico.

Giotto, San Francesco riceve le stimmate, (1300 circa), Museo del Louvre, Parigi.

Come mai hai lasciato tutti i beni materiali? Cos’è, volevi morire di fame?

No, io volevo dedicarmi di più alla preghiera e alla diffusione dei miei messaggi di pace, non mi importava di avere tante ricchezze. Mio padre mi diceva che se fossi stato ricco sarei stato ricordato, invece io mi dedicai alla preghiera e adesso è lui che è ricordato per merito mio.

Anonimo, San Francesco e il lupo, (XIV secolo), Chiesa di San Francesco, Pienza (Siena).

E quella storia del lupo? Volevi farti sbranare?

Ma no! Ci risiamo! Volevo unire il lupo con la città, come dire “unire un eretico alla comunità dei cristiani”, volevo far capire che si possono unire due mondi differenti, due diverse visioni della religione cristiana… poi non credo che sarei rimasto lì a farmi sbranare.

Ma hai saputo che il papa ha voluto prendere il tuo nome?

Ah davvero?! Quindi si chiama Pietro… che onore!!!

Ma tu ti chiami Francesco…

Anonimo, La predica agli uccelli, (fine XIII secolo), Morgan Library, New York.

Ah già, scusa, è che stavo ancora pensando a mio padre Pietro, che mi aveva sempre ostacolato. Lui non voleva che mi dedicassi alla preghiera, ma che facessi il mercante di panni. Lui aveva lavorato in Francia, anche mia madre era francese, e così mi soprannominò Francesco. Bene, così ci si ricorderà sempre del mio messaggio.

Appunto, quindi il tuo messaggio è ancora attuale?

Beh, dimmelo tu. Io tecnicamente sarei già morto stecchito, però visto che tu sei venuto nel passato proprio da me, suppongo di si. C’è ancora bisogno di pace, giusto? E c’è bisogno di parlare a tutti, senza fare differenze.

Si, il tuo messaggio è ancora attuale e la tua storia si studia ancora oggi.

Bene, così vi ricorderete sempre di me.

Per oggi è tutto, lasciamo Francesco alle sue cose. Noi ci rivedremo presto.

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MATILDE e NOUR, 2019

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immagine di copertina:

Anonimo, Legenda maior, (1457) miniatura, Museo Francescano, Roma.

Il laboratorio, da cui provengono tutte le immagini di questo articolo, è pubblicato in:

Marco Cecalupo, San Francesco. Immagini che raccontano storie, in Quaderni, n. 7, Edizioni Istituto Alcide Cervi (Atti della 2° Summerschool Emilio Sereni “Il paesaggio agrario italiano medievale”, 24-29 agosto 2010), pp. 377-386.

Per studiare san Francesco, puoi leggere:

Chiara Frugoni, Francesco e l’invenzione delle stimmate. Una storia per parole e immagini fino a Bonaventura e Giotto, Einaudi 1993 (in particolare il capitolo sesto, Francesco e la natura, la predica agli uccelli, pp. 233-268).

Chiara Frugoni, Vita di un uomo: Francesco d’Assisi, Einaudi 1995.

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