I miti della creazione

Nel mese di ottobre 2021, la classe 1F (IC Leonardo da Vinci di Reggio Emilia) ha letto una serie di miti sulla creazione provenienti da tutto il mondo.

Prima li abbiamo analizzati e confrontati divisi in gruppi e poi la prof Federica Fiori ci ha chiesto di creare una rappresentazione di ciascun mito utilizzando solo ed esclusivamente materiali naturali (ramoscelli, uova, peperoncino, fagioli, foglie, pietre…). Abbiamo utilizzato i materiali naturali per i seguenti motivi: richiamavano gli elementi presenti nel racconto, stabilivano un legame con la natura, sottolineavano l’identità tra divinità ed elementi naturali, ci hanno permesso di metterci nei panni degli uomini che si esprimevano solo con questi materiali.

Ecco le creazioni dei nostri mondi:

Il mito degli Apaches (America settentrionale)
Il mito degli Indios (America centro-meridionale)
Il mito dei Fulani (Africa occidentale)
I miti degli Indios Makiritare (Venezuela, America meridionale)

Mito degli Indios Makiritare (Venezuela)

La donna e l’uomo sognavano che Dio li stava sognando.

Dio li sognava mentre cantava e agitava le sue maracas, avvolto in fumo di tabacco, e si sentiva felice e insieme turbato dal dubbio e dal mistero. Gli Indios Makiritare sanno che, se Dio sogna cibo, fruttifica e dà da mangiare. Se Dio sogna la vita, nasce e dà la nascita. La donna e l’uomo sognavano che nel sogno di Dio c’era un grande uovo splendente. Dentro all’uovo essi cantavano e ballavano e facevano un gran baccano, perché erano pazzi dalla voglia di nascere. Sognavano che nel sogno di Dio la gioia era più forte del dubbio e del mistero; e Dio, sognando, li creava, e cantando diceva: – Rompo quest’uovo e nasce la donna e nasce l’uomo. E insieme vivranno e moriranno. Ma nasceranno nuovamente. Nasceranno e torneranno a morire un’altra volta. E mai cesseranno di nascere, perché la morte è menzogna.

Il mito dei Maya (America centrale)

Mito dei Maya

All’inizio vi erano solo cielo e terra, e cioè tre Dei chiamati Cuore-del-Cielo.

Essi volevano che ci fosse qualcuno a lodarli. Cominciarono perciò col dire “Terra”, che apparve dal mare, seguita da montagne e alberi; questo portò Cuore-del-Cielo a dichiarare “il nostro lavoro sta procedendo bene”.

Poi furono creati gli animali della foresta: uccelli, cervi, giaguari, serpenti. Venne loro detto di moltiplicarsi e spargersi, e poi di parlare e “rivolgere preghiere” agli Dei. Ma gli animali non facevano altro che stridere e ululare. Di conseguenza essi furono resi inferiori, e destinati a divenire servitori di chiunque avesse adorato Cuore-del-Cielo. Poi Cuore-del-Cielo tentò di dar vita a creature più rispettose creandole dal fango. Ma i risultati furono modesti, e così egli permise che la nuova razza fosse spazzata via e dissolta dall’acqua.

Cuore-del-Cielo si rivolse ai suoi nonni, che suggerirono il legno come materiale più adatto. Ma gli uomini di legno non erano altro che automi senza cervello. Così Cuore-del-Cielo distrusse tutto con un temporale. Gli uomini di legno fuggirono nelle foreste e furono mutati in scimmie. Cuore-del-Cielo allora compì un altro tentativo di creare un uomo rispettoso, e infine vi riuscì plasmando gli esseri umani da un impasto di mais.

Il mito degli indiani Yakima (America nord-occidentale)

Mito degli indiani Yakima

Agli inizi del mondo c’era solo acqua. Whee-me-me-owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua era poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma. Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne. Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia. Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra ed anche radici e bacche. Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell’acqua, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste. Quando l’uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e a fare cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l’uomo portava.

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Al termine, abbiamo pubblicato i nostri lavori sulla piattaforma Padlet.

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