Il conto d’Italia

Questo lavoro di gruppo ha coinvolto le classi 3D e 3E nel mese di ottobre 2022, in preparazione al viaggio d’istruzione a Torino. La consegna era realizzare un testo che richiamasse il romanzo storico – quello che Alessandro Manzoni chiamava “vero poetico” – ma che avesse anche un tono comico. Si è deciso tutti insieme che la cena si dovesse ambientare in un ristorante della prima capitale d’Italia nel 1859, con i protagonisti di quella stagione storica. Quando ho chiesto agli alunni in quale materia dovesse essere valutato, hanno risposto: Italiano, Storia, Educazione Civica.

In questo terzo racconto, Cavour deve impegnarsi molto per mantenere la calma…

Ritratto di Camillo Benso conte di Cavour [Francesco Hayez, 1864, olio su tela, 79×64 cm, Pinacoteca di Brera, Milano]

Era il 2 Aprile 1859 e mancava mezz’ora ai Vespri. Cavour era seduto nella stanza privata che aveva riservato nel Ristorante del Cambio a Torino e stava aspettando gli altri membri della riunione segreta. Indossava una camicia bianca e una giacca nera con dei bottoni e dei risvolti d’oro, il suo completo per le occasioni speciali. Arrivarono Garibaldi e Mazzini:

– Buonasera, piacere, Giuseppe Mazzini.

– Piacere, Cavour. Iniziamo ad ordinare o aspettiamo gli altri ospiti? 

– Io desidererei una bottiglia di Barbera, se è possibile. – suggerì Garibaldi.  

In quel momento arrivò l’emissario di Vittorio Emanuele II, che si presentò come Francesco Rocca. Cavour l’aveva riconosciuto subito, perché era l’unico che indossava l’uniforme con lo stemma ben riconoscibile dei Savoia. Uno dopo l’altro arrivarono anche gli altri ospiti: Massimo D’Azeglio e Bernard Gautier, emissario di Napoleone III. Dopo aver ordinato e discusso a lungo sulla mancanza dell’entrée, Cavour aprì la discussione: 

– Carissimi membri di questa riunione segreta, siamo qui presenti per decidere il futuro dell’Italia. 

– Beh, mi pare ovvio: noi vogliamo l’indipendenza e l’unità d’Italia. – esclamò Garibaldi.

– Sono d’accordo! – convenne Mazzini – Vogliamo la Repubblica!

– Eh, no! Questo lo affermate voi! Io sono per la monarchia! – obiettò Rocca. 

– Cosa ne pensate di una monarchia costituzionale? – propose Cavour – Prevede sia la famiglia reale… – spiegó guardando Rocca – …che il Parlamento.  – e qui rivolse lo sguardo a Garibaldi e Mazzini. -Lei cosa ne pensa signor D’Azeglio? 

– Io penso che questo bollito misto sia il migliore che io abbia mai mangiato. – constatò D’Azeglio. 

– Sa che ha proprio ragione? È anche il piatto preferito di Sua Maestà. – lo assecondò Rocca. 

Ritratto di Massimo d’Azeglio [Francesco Hayez, 1864, olio su tela, 119×93 cm, Pinacoteca di Brera, Milano]

– Torniamo a noi! – li richiamò Gautier – Credo che siamo tous d’accord su una cosa: dobbiamo cacciare gli Austriaci! 

– E poi? – chiese Garibaldi. 

– E poi… si vedrà. – rispose Gautier. 

– Si vedrà cosa? – sbottò Mazzini – Dobbiamo prendere una decisione ora! 

– Sono d’accordo! Dopo aver cacciato gli austriaci il potere andrà alla famiglia reale e l’Italia sarà una monarchia unita e indipendente. – concordò Rocca. 

– Assolutamente no! L’Italia ha bisogno di una repubblica! – si oppose Garibaldi. Cavour vide che l’altro stava stringendo i pugni sotto il tavolo con le nocche diventate bianche. La faccia stava prendendo il colore del giubbotto rosso. Capì che era ora di intromettersi o la situazione gli sarebbe sfuggita di mano. 

– Signori, signori, calmiamoci, siamo qui per trovare un accordo in pace e serenità. – intervenne Cavour. 

– Ma che accordo e accordo! – sbraitò Rocca. 

– Silenzio! Sta arrivando il cameriere! – comunicò D’Azeglio. 

Dopo aver ordinato delle bignole per dolce, Cavour fece una proposta: – Signori, vi propongo codesto procedimento: se non riusciamo a metterci d’accordo, facciamo decidere il popolo con un plebiscito. 

Tutti concordarono, finalmente la discussione si concluse e restò solo una cosa da decidere: – A chi posso dare il conto? – domandò il cameriere.

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SARA “VAN DER BREGGEN”, SARA, GIULIA, ALESSANDRO, ZHI JIE, 2022

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In copertina: Apertura del Parlamento italiano a Palazzo Carignano, Torino (Illustrirte Zeitung, n. 924, 16 marzo 1861); tutte le immagini di questo articolo sono tratte da Wikipedia e sono di pubblico dominio.

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