Il fantasma di corte

Continua la serie di racconti horror frutto della scrittura collettiva di alunne e alunni della classe 2F (IC Da Vinci di Reggio Emilia), guidati dalla loro prof di italiano Adriana Sorrentino. Questa volta ci spostiamo presso la famiglia reale d’Inghilterra…

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Era l’otto aprile del 2021, e io ero di guardia al castello di Windsor, dove il re Filippo era appena stato dimesso dalla carriera politica e dall’ospedale.

Quella era una mattina piovosa, un temporale si era abbattuto su quasi tutta l’Inghilterra; non avevo mai sentito una pioggia così forte insieme a lampi e tuoni rumorosissimi. Avevo il compito di sorvegliare i corridoi del castello.

Sapendo quando il re si sarebbe svegliato, ero andato un attimo in cucina per sollecitare i cuochi a sbrigarsi a preparare la sua colazione. Poi tornai nei corridoi e sentii una porta aprirsi, vidi il re in sedia a rotelle, allora corsi subito in suo aiuto per accompagnarlo nella sala da pranzo. Quando arrivammo la colazione era già pronta. Poco dopo arrivò anche la regina, che era preoccupata per lo stato attuale di salute del re, e per questo motivo rimase con lui fino alla fine della giornata. Che fu perciò molto tranquilla. Alle sette di sera il mio turno finì, e io tornai a casa.

Dormii sereno, però avevo una sensazione strana che mi diceva di tornare al castello, non lo feci, andai soltanto a letto pensando alla giornata che mi aspettava l’indomani.

Mi svegliai presto e andai subito al mio turno di lavoro, dove le guardie mi diedero il cambio. Dalle sette del mattino fino alle otto stetti di guardia davanti al portone del castello. Si presentò un certo Abraham, un anziano di circa novant’anni. Era basso, vestito con abiti malandati, e sosteneva di essere un amico del re e che voleva solamente visitarlo. Dopo che lo ebbi perquisito con attenzione credendo alla sua storia, lo feci passare. Mentre se ne andava, nelle sue mani vidi del veleno, non feci neanche in tempo a chiedermi come mi fosse sfuggito durante la perquisizione, che lui girò l’angolo, corsi subito lì ma non lo vidi. Era sparito!

In preda al panico corsi verso la stanza del re, ma all’improvviso le luci si spensero, le tende si chiusero e rimasero accese solo le candele creando un’atmosfera inquietante. Sentii dei passi avvicinarsi, iniziai a sudare freddo, le mie gambe tremavano, sentivo i denti sfregare tra di loro e il cuore che mi batteva all’impazzata, iniziavo ad avere paura, intanto una strana figura bianca e luminosa simile a quella umana si avvicinava con molta velocità, allora iniziai a correre così velocemente che avrei battuto persino il ghepardo più veloce al mondo.

Mi rifugiai nella prima stanza disponibile, una volta chiuso il catenaccio notai che era tutto a soqquadro; lì era pieno di foto, riviste, giochi, lampadine rotte, scaffali vuoti e tante altre cose, tra cui un giornale che mi saltò subito all’occhio perché c’era un articolo evidenziato. In esso c’era una foto di circa quaranta anni prima che ritraeva il re insieme al suo amico Abraham.

Il testo sotto la foto diceva:

 

Oggi, 29 maggio 1981, abbiamo visto il re vivere una giornata con una persona comune. Le nostre fonti ci informano che i due hanno fatto una scommessa su una gara di cavalli. Il re ha perso 10 milioni di sterline e non l’ha presa molto bene ma ha comunque consegnato la quota scommessa.

Il popolo protesta per il modo in cui vengono sperperati i soldi. Girano voci che il re voglia riprendersi i soldi in qualche modo e donarli, ma non lo sappiamo con certezza.

È passata una settimana dalla scommessa e il re ha detto che si vendicherà in qualche modo, speriamo che con la parola “vendicarsi” intenda riprendersi i soldi.

 

Alzai lo sguardo e rividi quella figura bianca e luminosa che prima mi aveva inseguito. Non sapendo come fuggire rimasi lì a guardarla; in qualche secondo di osservazione capii che quella figura così chiara e luminosa era il re! Era stato ucciso dal veleno di Abraham, Però sua maestà non aveva accettato la sconfitta.

Poi sentii il fantasma dire che lo dovevo vendicare ed ebbi la conferma che il re si voleva vendicare ottenendo i soldi. Intanto io ero paralizzato dalla paura, il cuore batteva così forte che lo potevo sentire e non sapevo se credergli.

Provai a fuggire spaventato, una guardia mi vide e mi calmò. Mi disse che il mio turno era finito, tornai a casa con il dubbio che qualcuno mi stesse seguendo.

Tornato a casa mi sdraiai subito sul letto, ero stanco, dovevo riposare. Per tutta la notte sentii una voce maligna che mi diceva di tornare al castello. Ad un tratto mi svegliai e mi accorsi che era tardi e il funerale del re stava per iniziare. Mentre andavo verso la macchina sentii un rumore. Mi girai di scatto e vidi Abraham. Capii subito che mi voleva uccidere, perché ero l’unico a sapere che il re era stato ucciso da lui. Iniziai a inseguirlo, ma lui essendo anziano non riuscì a scappare.

Gli puntai il fucile e gli chiesi i soldi del re.

Non aveva altra scelta.

Mi portò a casa sua mentre io gli puntavo il fucile. Una volta arrivati, me li diede, risentii la voce che mi tormentava e che diceva di sparargli, ormai ero sicuro che fosse il re a parlarmi, quindi lo uccisi e nascosi il cadavere dentro l’armadio.

Mentre stavo andando al funerale, vidi lo spirito del re che saliva in cielo e mi ringraziava perché ora sapeva di non aver sperperato milioni di sterline pagate dal popolo. Visto che c’era ancora tempo, andai al castello e diedi i soldi alla regina, che in pochi giorni li distribuì in modo equo a tutto il popolo. In questo modo avevo saldato il conto del re. Però sentivo ancora qualcosa che non andava, infatti all’improvviso… Mi svegliai! E mi accorsi che era tutto un incubo.

Allora mi preparai in fretta per andare al castello. Per arrivare al castello in tempo dovetti anche infrangere i limiti di velocità. Appena arrivato mi diedero la notizia che il re era morto.

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ANTONIO, DAVIDE, JACOPO, FEDERICO, ANTONIO, 2021

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In copertina: un disegno di Davide (classe 2F, IC Da Vinci, Reggio Emilia), giugno 2021.

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