Piccoli gialli # 1

Quest’anno la classe 2E (IC Leonardo da Vinci, Reggio Emilia, a.s. 2021/2022) sta studiando il genere giallo e, dopo aver letto tanto, si sta cimentando nella scrittura di piccoli testi. Nella consegna del prof, eseguibile anche in piccolo gruppo, si precisa che per mostrare al lettore lo stile della scrittura, e lo stile dell’investigatore e della sua inchiesta, è sufficiente anche solo un capitolo della storia. E dunque eccovi i nostri primi piccoli gialli.

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Il rider di Glovo

Il Signor Marco era tornato a casa e, vedendo la moglie morta in cucina, chiamò la polizia. I poliziotti arrivarono. Marco spiegò alla polizia di essere appena tornato a casa e la prima cosa che aveva visto era il cadavere della moglie.

-Forse è lui… – sussurrarono i poliziotti, poi chiesero i filmati della telecamera posta nei pressi del portone del palazzo, videro un uomo entrare verso le nove e trenta e uscire alle nove e quaranta. I poliziotti iniziarono a cercare informazioni su quello strano uomo.

Altri poliziotti continuarono l’interrogatorio, passando alle domande ai vicini di Marco.

-Cosa avete fatto a quell’ora?

-Io ero al lavoro. – esordì il primo vicino.

-Io al supermercato. – ribatté il secondo.

L’altra squadra di poliziotti, andata a cercare quell’uomo bizzarro, lo trovò al lavoro, postino di Glovo.

I poliziotti chiesero all’uomo del perché fosse andato quella mattina in quella casa.

-La Signora Genoveffa ha ordinato del cibo tramite la nostra azienda. – rispose l’uomo.

Arrivò una chiamata ai poliziotti che stavano interrogando l’uomo. Nella chiamata i poliziotti si scambiavano le informazioni trovate.

-Ho interrogato l’uomo, e tutto fila liscio, non ci sono sospetti. – disse il poliziotto Roger.

-Qui invece abbiamo scoperto qualcosa, qualcosa che non quadra. Uno dei vicini ha detto di essere andato a fare la spesa, ma dalle telecamere l’orario non combacia. Inoltre abbiamo trovato l’arma del delitto, un cutter sotto il comodino. Abbiamo sospetti sul vicino Jack. Abbiamo mandato il cutter alle analisi per far rilevare le impronte.

continua…

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JIA HAO e MARGHERITA, 2022

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Il caso Camillo Bianchi

Il capo quel giorno non sembrava di buonumore. Be’, del resto è comprensibile: era stato chiamato mentre beveva il suo caffè mattutino. Il capo odia quando il suo rigido schema giornaliero viene disturbato. Eravamo stati chiamati per l’assasinio del signor Bianchi. Camillo Bianchi. Il taxi ci stava portando a casa dei coniugi Bianchi. Ci aprì la cameriera. 

Cosa desiderano i signori?

Siamo qui per il caso del signor Bianchi.

Il capo ha dei folti baffi neri e delle sopracciglia altrettanto folte e nere. Indossa sempre un cappellino alla Sherlock Holmes, credo che sia il suo modello. È più basso di me ma molto più robusto. La cameriera sembrava giovane, sui 25 anni. Aveva una pelle chiarissima e vellutata. Gli occhi azzurrissimi erano stanchi, ma allo stesso tempo molto svegli e attenti. 

Siamo i signori Jones e Bryant. 

Entrate, entrate! I signori desiderano qualcosa da bere?- ci chiese la cameriera.

No, la ringrazio- tagliò corto il capo senza degnarla di uno sguardo. 

La signora scenderà fra poco. Sta finendo di prepararsi. 

Quando avete trovato la vittima? 

Il corpo l’ha trovato la signora questa mattina, io stavo preparando la colazione. Sentii un urlo provenire dal piano di sopra e accorsi per vedere cosa stava succedendo. Trovai la signora in lacrime di fianco al corpo pallido del marito. 

Il signore ha visto qualcuno ieri?- chiesi. Il capo mi guardò e vidi che approvava. Stavo imparando. 

No, di solito la sera esce con gli amici ma ieri era stanco, diceva. È andato a letto presto. 

Sospetto. Vidi che il capo pensava lo stesso. Finalmente scese la signora Bianchi. la cameriera sparì in cucina per prepararle il caffè. La signora era sulla cinquantina. Era robusta e poco più bassa del capo. Aveva i capelli biondi con i boccoli in stile anni ‘60. Aveva gli occhi rossi, nonostante avesse cercato di nasconderlo coprendosi di trucco. Le facemmo le stesse domande e lei rispose più o meno allo stesso modo, tranne per un particolare: sosteneva che il marito non fosse uscito perché il bar era chiuso. Il capo e io ci scoccammo uno sguardo della serie: teniamolo in considerazione. Qualcuno sta mentendo.

continua…

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SARA ELISABETH, 2022

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La rapina

Sono Simon, l’agente 112 del dipartimento di polizia di Londra. In questo periodo a Londra stanno accadendo tante cose, tra cui casi criminali, persone che protestano contro la stampa e robe varie. Oggi 24 gennaio 2021 è stata assaltata una banca, l’emergenza è ancora in corso. Vi lascio alle parole del nostro cronista di nera, Samuel Cork, in diretta proprio dalla sede centrale della banca Santander di Londra.

“Salve a tutti, qua sono rinchiusi, o così sembra, i rapinatori. La Banca è circondata da agenti di polizia ed è entrato in contatto con i rapinatori il negoziatore che, da quello che si può vedere, sta cercando di trovare un accordo. Vi aggiorneremo quando ci saranno ulteriori notizie”. 

Intanto la banca è assediata dagli agenti. È in centro città ed è circondata da macchine di polizia e elicotteri. Il mio collega ha controllato il database dei tre criminali: John Sexton: alto 1.80, trent’anni con precedenti per spaccio di droga; Marcus Grave: alto 1.65, venticinque anni, con piccoli precedenti per furti; Antony Griggs: alto 1.75, ventisette anni, e sembra un ragazzo tranquillo.

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La mattina seguente arrivarono gli aggiornamenti in TV:

“Eccoci ritrovati qui con le ultime notizie, questa notte i tre rapinatori sono scappati, non si sa ancora per certo come, ma si pensa che l’ultimo agente rimasto nella banca sia stato strozzato con una corda. E quindi che i tre rapinatori siano riusciti a prendere le chiavi e a scappare. Si stanno setacciando aeroporti e stazioni, per ora non ci sono notizie, lascio la linea allo studio. Per oggi è tutto, la redazione torna alle nove”.

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Passarono settimane, mesi, e anni, i tre misteriosi rapinatori sembravano scomparsi nel nulla. 

Ma non fu così, infatti circa tre anni e mezzo dopo, un ex agente di polizia oramai in pensione, riconobbe proprio quei tre ragazzi, sì certo un po’ diversi, stavolta a rapinare un negozio. Chiamò gli agenti e li fece arrestare, finalmente il caso era risolto, e anche per caso. Il tribunale li condannò all’ergastolo, sia per l’omicidio dell’agente sia per i furti commessi, ma nessuno rivelò mai come fossero riusciti a scappare da quella banca.

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GIULIA e SIMONE, 2022

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In copertina e nell’articolo: Lezione/laboratorio della classe 2D (IC Leonardo da Vinci) sul genere “giallo” con Luca Melegari, alla Biblioteca Ospizio (Reggio Emilia, aprile 2022), foto di Alessia. Puoi leggere anche i racconti gialli della seconda e terza puntata.

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