Storia di una passione politica

Tina Anselmi e Anna Vinci, Storia di una passione politica, Sperling & Kupfer 2016.

La protagonista è Tina Anselmi, una ragazza cattolica nata a Castelfranco Veneto nel 1927, ha diciassette anni quando decide in entrare nella Resistenza partigiana con il nome di “Gabriella”. Nel dopoguerra decide di perseguire la sua passione, non le mancheranno dedizione, assiduità e diligenza, qualità che permetteranno di distinguerla tra i politici.

Nel libro, si parla spesso di famosi personaggi politici, divenuti suoi amici, con i quali la protagonista ha potuto frequentemente confrontarsi: Aldo Moro, Don Giuseppe Dossetti, Alcide De Gasperi, Sandro Pertini, Giuseppe Di Vittorio, Palmiro Togliatti.

Tina Anselmi ha diciassette anni quando è costretta guardare l’atroce impiccagione di una decina di giovani partigiani, tra i quali un parente di una compagna di classe. Episodio che la segna profondamente e la spinge a capire di non poter restare indifferente ai violenti crimini commessi dai nazifascisti. Diventa così staffetta partigiana nella brigata “Cesare Battisti”. 

In seguito ripercorre la sua carriera politica iniziata con l’impegno nelle attività sindacali di CGIL e CISL, dedica la sua vita alla DC (Democrazia Cristiana) e all’impegno sociale, combattendo contro la criminalità e le discriminazioni di genere, principalmente sul lavoro. 

Tina Anselmi è essere stata una politica, un’insegnante, un’attivista e una partigiana. Io la considero una tra le migliori figure femminili da cui poter prendere esempio. Una donna con straordinarie doti di equilibrio, dirittura morale e intransigenza istituzionale, riuscita a essere un “pilastro” fondamentale per l’emancipazione femminile e la giustizia sociale. Grazie a lei esiste la legge per le pari opportunità di trattamento sul lavoro, e la riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale nel 1978.

Ha esaltato ed evidenziato il ruolo della donna nella politica, attraverso la sua carriera, che l’ha portata ad essere la prima donna a capo di un dicastero, prima del Lavoro e poi della Sanità. E’ anche stata nominata presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2.

Non considero questo libro solo come una biografia ma come una testimonianza, che ricorda a noi tutti qualità morali inestimabili, e porta a riscoprire la bellezza della politica.   
A chi consiglierei la lettura del libro? A chiunque, questo perché si parla anche del suo impegno nella liberazione dal fascismo e successivamente nell’opera di ricostruzione sociale e politica dell’Italia. La memoria dell’antifascismo rappresenta un valore fondamentale su cui si è basata la storia dell’Italia contemporanea.

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LAURA, 2023

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Se vuoi saperne di più:

In copertina: Gruppo di partigiani della Brigata Cesare Battisti in posa davanti all’Albergo Leon d’oro dopo la Liberazione di Intra. Intra, lungo lago. 1945, dopo il 21 aprile. Foto tratta dal sito Archivio Casa della Resistenza.

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