Chissà come si divertivano!

Isaac Asimov, Chissà come si divertivano (The Fun They Had), 1951.

Trama

Il testo parla di due ragazzi, un fratello e una sorella, che vivono in un futuro abbastanza lontano, nel 2157. Un giorno, Tommy trova un libro… un libro vero, di carta, appartenuto al loro nonno. Un oggetto mai visto prima. I due vengono a sapere che nel passato c’era uno strano edificio chiamato scuola, che c’erano uomini sapienti che insegnavano. Ma Margie e Tommy non potevano neanche immaginare di poter imparare in un edificio in comune con altre persone, bambini e ragazzi come loro. Nel loro presente la scuola è totalmente diversa: i libri non sono di carta: nei “libri” di Margie le parole si muovono su uno schermo. Tutto è tecnologico: i maestri/professori sono robot (maestri elettronici) e i compiti/test si consegnano in una fessura del robot.

Quel vecchio libro parlava di “come si divertivano” e come imparavano le vecchie generazioni; invece per loro la normalità era un robot personale, specifico per ogni ragazzo, che preparava le verifiche e li faceva studiare a casa. Dopo aver letto il libro, Tommy e Margie rimangano scandalizzati, scioccati, ma anche affascinati. Margie invidia tantissimo quei ragazzi di un tempo (“Com’erano fortunati!”). Per loro, questa era fantascienza.

Lezione di italiano, 2022.

Considerazioni

Lo scopo dello scrittore è farci capire che è bello stare in compagnia, sembra un po’ noi con il covid, che ci ha portato a fare la DAD, è molto simile. Io preferirei fare la scuola del nonno, che comunque è la nostra, perché io capisco meglio in presenza, ed è più bello stare in compagnia con persone vere (SIMONE).

Penso che lo scrittore volesse farci apprezzare il bello della scuola. Scrivo questo messaggio nella speranza che qualche ragazzo del futuro possa leggerlo. Io ho passato tre anni della mia vita stando in casa, con la paura di prendere il virus covid. Giravamo con la mascherina, non potevamo abbracciare e baciare nessuno e dovevamo stare a distanza. Un anno scolastico passato come Margie e Tommy, seduti alla propria scrivania con un computer davanti a seguire le lezioni. Pensate che non ho visto per due anni le facce dei miei amici. Eravamo raffigurati con le mascherine: lui è quello con la chirurgica, lui è quello delle mascherine colorate, lei con quelle a fiori e lui con quelle nere… Mi sono potuta mettere nei panni di Margie e Tommy, e anche se loro non sapranno mai quanto è bella la scuola, spero che leggano la mia lettera. A Margie e Tommy del futuro (MARGHERITA).

Lezione di geografia, 2022.

Io ovviamente preferisco la scuola come è oggi perché c’è socialità, contatto fisico, educazione, apprendimento. Di questo racconto penso che non è molto irreale. Al di là del robot, noi abbiamo vissuto un’esperienza simile con il covid, quindi per noi non è così fantascientifico (SAMUELE).

Asimov vuole trasmetterci un mondo diverso, dove le classi sono svanite e i rapporti diminuiti. È come fare una scelta: questo mondo o il loro? Penso che sia una storia “fantascientifica non molto di fantascienza”, perché siamo molto avanti, ma a quei tempi, negli anni ’50, i robot erano la fantascienza (RAIEN).

Il messaggio è che bisogna apprezzare la scuola così com’è, perché possiamo aiutarci a vicenda, invece loro avevano un robot posizionato sul proprio livello intellettivo. Io prefersico la scuola del presente perché anche i più bravi possono imparare qualcosa dagli altri, invece da un robot impari solo le cose fondamentali (ALICE).

Lezione di tecnologia, 2022.

Il messaggio è godersi la scuola, perché siamo con i nostri amici e magari in un futuro non sarà più così. Io preferisco la scuola di Margie per alcune cose e quella di adesso per altre (EMMA).

Di fantascientifico in questo racconto ci sono i professori/robot, anche perché – come dice Margie – non hanno umorismo e ti stanno antipatici perché ti insegnano e ti assegnano compiti, mentre nella realtà si crea un rapporto (a volte) di simpatia. Il racconto ci parla dell’inutilità di creare dei robot-maestri, perché essere in gruppo aiuta molto di più che stare a casa da soli a imparare davanti a uno schermo, e non si può neanche essere aiutati dagli amici, perché lì ognuno fa un argomento diverso (RICCARDO).

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In copertina: una lezione di storia; nell’articolo: lezioni scolastiche nell’anno 2022, IC Leonardo da Vinci di Reggio Emilia. Nell’ambito del progetto Europe in a Frame, la classe 3E ha realizzato con il regista Alessandro Scillitani un cortometraggio dal titolo “Chissà come si divertivano” (2’30”, 2023) tratto da questo racconto e dedicato alla propria scuola.

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