La settima vittima

Robert Sheckley, La settima vittima (Seventh victim), 1953.

In un futuro lontano, dopo la quarta guerra mondiale, l’umanità è arrivata alla conclusione che un altro conflitto potrebbe estinguere completamente la razza umana. Ma l’uomo ha bisogno di combattere, quindi è stato parzialmente legalizzato l’omicidio. Bisogna rivolgersi a un’agenzia per compiere l’atto. Funziona così: la prima volta si è l’assassino (il cacciatore), e bisognerà cercare di uccidere la vittima; la seconda volta, se si è sopravvissuti, si è la vittima.

Il protagonista è attualmente a sei uccisioni e deve uccidere la settima vittima: una ragazza. La trova a New York (Stati Uniti) in un bar, rilassata, come se non sapesse cosa l’attende. Allora le va vicino e invece di ucciderla comincia a parlarci. Presto si innamora di lei e non vuole più ucciderla. Quando si dichiara, però,…

SEBASTIANO, 2022

Un fotogramma del film di fantascienza “La decima vittima” (di Elio Petri, ITA, 1965), con Ursula Andress e Marcello Mastroianni. La sceneggiatura di questo film è un adattamento del racconto di Robert Sheckley (fonte: Wikipedia).

Questo racconto distopico fantascientifico parla di un uomo, Stanton Frelaine, che vive in una società dove si svolge la cosiddetta “catarsi emotiva”, che consiste in una caccia volontaria dove i concorrenti devono essere a turno cacciatori ma anche vittime. Il nostro protagonista ha commesso, nel ruolo di cacciatore, sette uccisioni e, per entrare nel “Decaclub”, un club esclusivo, ne sono necessarie dieci.

Quando Frelaine riceve per posta la lettera dove viene comunicato il nome della prossima vittima rimane molto sorpreso: Janet Marie Patzig, la sua settima vittima sarà una donna! Per cercare conferma chiama il servizio informazione dell’ufficio catarsi emotiva e rispondono che l’informazione da lui ricevuta è corretta. Lo stupore di Frelaine è comprensibile, infatti sono poche le donne che chiedono di partecipare alla catarsi emotiva. Lui la va a cercare nel luogo indicato sulla lettera e la trova in un bar. Non stava facendo niente per proteggersi da eventuali scontri, era in mostra e disarmata. Il protagonista non riesce ad ucciderla quindi si avvicina e cominciano a parlare. Cosa succederà in seguito?

Ho trovato questo racconto breve piuttosto piacevole. Mi è piaciuto il mondo, molto originale, creato dall’autore. Purtroppo avevo già capito come sarebbe andata a finire ma comunque è stata una lettura che, per quanto breve, mi ha intrattenuta. Ho apprezzato particolarmente la società da lui immaginata e quindi vorrei spendere qualche parola in più su questo.

In questo racconto l’uomo ha accettato che la violenza esista e che sia ovunque. Pertanto è stato trovato un modo per controllarla. Questo sistema, infatti, permette di incanalare la violenza in modo che abbia delle regole e che possa essere una valvola di sfogo per chiunque ne abbia necessità. 

Ho apprezzato molto questo racconto specialmente perchè mi ha ricordato, per certi versi, uno dei miei film e libri preferiti, Hunger Games, e Squid Game, una serie tv coreana distribuita nel 2021 sulla piattaforma Netflix. Infatti sono tutte storie distopiche che presentano un gioco mortale a cui i protagonisti si sottopongono. 

In generale lo consiglio a tutti ma, soprattutto, a chi volesse approcciarsi al genere per la prima volta, perchè di facile lettura. Vorrei anche porvi una domanda: secondo voi è meglio riconoscere che la violenza esiste e quindi attivarsi per gestirla o cercare di eliminarla?

MARIA VITTORIA “BILLIE”, 2022

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In copertina: la prima pagina della pubblicazione originale di “La settima vittima” sulla rivista “Galaxy Science Fiction” del mese di aprile del 1953.

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