Racconti persi tra le onde. In profondità

Eccoci qui, all’ultimo di questi tre racconti.

Il vecchio Badru era partito dalla terra madre pochi mesi prima. Era un uomo famoso nel suo paese, soprattutto per le raccolte di poesie che pubblicava mensilmente.

Era solito posarsi sotto i rami imponenti di un albero, ormai spoglio e secco come la terra arida del posto, a vendere le sue raccolte prodotte in casa, per pochi spiccioli. Le clienti più affiatate erano le giovani madri, che cercavano di diffondere l’arte della scrittura ai figli tramite strumentalità e, in questo caso, poesia.

Il paese di Badru non era in guerra, ma le vite dei residenti erano analoghe l’una all’altra. Il vecchio Badru era invece in cerca di una vita anticonformista e, stanco dei continui screzi e disdigui che avvenivano frequentemente tra i cittadini del posto, decise di partire. Tutti, persino le giovani madri, si meravigliarono del perché il vecchio, ma soprattutto ricco, Badru si era deciso a partire.

La verità era che Badru era il più giovane di tutti. Siccome la vecchiaia ci avvolge nel momento in cui la fantasia ci lascia, Badru si era deciso di sognare un’ultima volta. Ma non poteva farlo in un posto che conosceva fin troppo bene. Così partì, era del tutto solo fisicamente, ma mentalmente riusciva a percepire come suo simile pure il vento caldo del Sud.

Scrisse tutto ciò che capiva e tutto ciò che non capiva, buttò in acqua tutti i suoi timori e si dedicò interamente ai suoi pensieri.

Badru toccava le profondità di qualunque cosa, di qualunque argomento e di qualunque questione. Sosteneva che se bisognava parlare o scrivere di qualcosa, bisognava farlo fino in fondo. La superficie per Badru era noiosa, le onde palesi e la profondità criptica. Lo scopo dell’uomo era quello di esplorare il fondale, ma non di farlo emergere.

Proseguì la sua vita in questo modo figurato e folle, cercando in un posto più grande di lui stesso una ragione per andare avanti un giorno in più.

Badru morì il 27 agosto del 2001 su un’imbarcazione affondata nei dintorni di Palermo. Sarebbe potuta sbarcare e una quarantina di persone sarebbero potute sopravvivere. Ma gli umani ritengono e riterranno “per sempre” l’orgoglio più importante di una vita altrui.

ALICE, 2023

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Questo è il terzo e ultimo racconto della trilogia “Racconti persi tra le onde”. I primi due sono stati pubblicati con i titoli “Sulla superficie” e “In balia delle onde“.

In copertina: un’immagine tratta da Wallpaper Flare; nell’articolo: “Pebbles underwater at the sea floor”, foto di Petr Kratochvil, tratta dal sito Public Domain Picture (License CC0).

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